Milo Manara

Milo Manara, fumetti ed erotismo nelle immagini ed illustrazioni di un maestro dell'eros

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Milo Manara


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Nato il 12 settembre 1945 a Luson (Bolzano), Maurilio Manara (in arte Milo) è uno degli autori italiani maggiormente conosciuti all'estero.
Ha frequentato il liceo artistico e successivamente la Facoltà di Architettura a Venezia.
Si è dedicato inzialmente alla pittura e alla pubblicità, avvicinandosi al fumetto solo successivamente, negli anni settanta, disegnando storie erotico-poliziesche sulla collana Genius. Infatti Milo Manara sul finire degli anni sessanta cerca lavoro come fumettista fra gli editori di Milano con scarso successo data la poca propensione degli editori ad affidare lavoro a persone senza esperienza.
La fase di stallo viene risolta grazie all'intervento dell'amico Mario Gomboli che lo indirizza verso l'editore Furio Viano per cui realizzerà il suo primo lavoro nel 1969 con il fumetto di Genius, uno dei tanti fumetti neri emuli di Diabolik, che ha la curiosa caratteristica di essere nato come fotoromanzo per poi passare al fumetto.

I suoi lavori per Genius sono notati da Renzo Barbieri (proprietario insieme a Giorgio Cavedon delle edizioni Erregi, nota casa editrice di fumetti erotici) che lo chiama a collaborare per la sua casa editrice realizzando alcune storie libere prima di giungere sulle pagine di Jolanda de Almaviva. Chiaramente si tratta di un periodo in cui i fumetti sono sfornati in quantità industriali con ritmi serratissimi e pertanto è necessario bilanciare la qualità del disegno con la rapidità di esecuzione.
Le avventure di Jolanda de Almaviva (graficamente ispirata a Senta Berger) sono pubblicate su albi distribuiti in edicola dall'ottobre 1970 all'agosto 1974 e narrano storie avventuroso-erotiche di pirati e filibustieri. I testi sono di Roberto Renzi e Gaburro & Gramegna e prendono spunto dal personaggio di Jolanda, la figlia del Corsaro Nero ideata da Salgari. L'approdo di Manara alla realizzazione del personaggio salva la testata, che navigava in cattive acque, dalla chiusura. Chiaramente si tratta di un Manara ancora acerbo, pressato dai ritrmi editoriali serratissimi, ma ciò non impedisce al pubblico dei lettori di riconoscere la notevole qualità del disegno e potenzialità del tratto.

Nello stesso periodo Manara lavora anche sugli albi Telerompo, contenenti storie incentrate sulla satira televisiva scritte da Silverio Pisu, futuro collaboratore di alcuni importanti fumetti di Manara (Lo scimmiotto e Alessio, il borghese rivoluzionario).

Successivamente, nel 1974, Milo Manara approda al Corriere dei Ragazzi collaborando con Mino Milani e altri autori. La prima storia disegnata da Manara per il Corriere dei Ragazzi è La rivincita della Morte scritta da Andrea Mantelli, episodio che fa parte dei cosiddetti "fumetti cronaca" ovvero fumetti che si muovevano fra storia ed attualità con diverse serie (Fumetto verità, Il gioco del destino, Il fumetto della realtà ed altri). Manara realizza varie storie brevi per queste serie e, su sceneggiatura di Mino Milani, disegna alcuni degli episodi di Dal nostro inviato nel tempo Mino Milani e poi la storia Quella notte del 1580, incentrata sulle vicende del soldato veneziano Gerolamo Polidori. Gli ottimi risultati ottenuti da Manara lo faranno selezionare come illustratore di una nuova interessante serie ideata da Milani, La parola alla giuria, della quale Manara curerà tutti gli episodi, pubblicati fra il 1975 ed il 1976. Si tratta di un fumetto in cui vengono presentati importanti fatti storici (e talvolta anche fatti letterari) sottoforma di processo. Alcuni grandi personaggi, responsabili di controverse vicende storiche, sono portati davanti a giudice e giuria per esporre i fatti con chiarezza. Fra le grandi personalità che costituiscono gli imputati di tali processi troviamo il generale Custer, Attila, Nerone, Robespierre o Elena di Troia. Milani lascia una discreta libertà a Manara sulle inquadrature e la caratterizzazione dei personaggi, con una opportunità di formarsi che Manara coglie con prontezza e con grandi risultati.

Manara collabora per un breve periodo anche con Corrier Boy, per cui disegna il personaggio di Chris Lean, protagonista di un fumetto poliziesco con le fattezze di James Dean, su testi di D'Argenzio.

Un notevole ed importante passo avanti viene fatto da Milo Manara nel 1976, anche grazie alla collaborazione con lo sceneggiatore Silverio Pisu, con cui aveva collaborato alla rivista Telerompo. La collaborazione fra i due autori dà in questo caso vita ad un fumetto estremamente interessante, utile ed importante, ovvero Lo scimmiotto. Si tratta del recupero di un importante personaggio della letteratura fantastica cinese, lo scimmiotto Sun Wu-Kung, completamente riletto ed adattato per costruire una chiara metafora di Mao e del popolo cinese, rielaborando e filtrando il clima di quegli anni ed i sentimenti del '68. In quest'opera Manara trova modo di ricominciare a disegnare le sue affascinanti figure femminili, questa volta nel contesto di un'avventura impegnata politicamente e socialmente, nonché impregnata di un profondo e dissacrante umorismo. L'importanza di questa opera è evidente anche nella collocazione che la stessa trova in rivista, infatti Lo scimmiotto è ospitato su alterlinus, splendida rivista sorella minore del prestigioso mensile linus, a partire dal gennaio 1976.

La stessa coppia Manara-Pisu darà poi vita ad una nuova affascinante avventura, una via di mezzo fra disegno e racconto illustrato che sembra voler proseguire il discorso iniziato con Lo scimmiotto, Alessio il borghese rivoluzionario. Questo racconto viene pubblicato su alteralter (nuovo nome assunto dalla rivista alterlinus) a partire dal novembre 1977. In questo caso i ruoli di scrittore e disegnatore risultano decisamente staccati in quanto il testo è separato ed incolonnato distintamente rispetto ai disegni, consentendo ai due autori di esprimersi liberamente senza che l'interpretazione di uno sia costretta o falsata da quella dell'altro autore.

Dopo Lo Scimmiotto Manara lavora anche per il mercato Francese realizzando per l'editore Larousse alcuni episodi della "Storia di Francia a Fumetti" fra il 1976 ed il 1978. Nello stesso periodo collabora anche a La storia d'Italia a fumetti, scritta da Enzo Biagi.

La sua fama travalica ormai i confini nazionali e così a partire dal 1978 Manara si trova a collaborare anche con la storica rivista francese A suivre (che all'epoca muoveva i primi passi) edita da Casterman, per cui fa nascere il suo alter ego fumettistico ovvero Giuseppe Bergman. Per A suivre infatti Manara realizza l'opera H.P. e Giuseppe Bergman, dove H.P. sta per Hugo Pratt, maestro da sempre venerato da Manara nonché fonte di preziosi consigli per la sua attività di fumettista (ed anche, in futuro, sceneggiatore di due delle sue opere più belle). Quindi H.P. e Giuseppe Bergman nasce all'ombra di Pratt, che fa più volte la sua comparsa nel racconto per fornire, novello Virgilio, una guida a Giuseppe Bergman (che oltre ad essere l'alter ego fumettistico di Manara è anche plasmato sulle sue fattezze fisiche). Manara dimostra ormai un'ottima padronanza del mezzo fumettistico ed anche una invidiabile voglia di raccontare, che lo porta ad accumulare storie, vicende, idee, in un crescendo parossistico e folle, ricco di trovate sperimentali nel racconto e nel segno e di trovate metafumettistiche. L'erotismo non può mancare ma sicuramente non è l'elemento predominante in questa avventura. Tutta la vicenda prende le mosse dalla ribellione di Giuseppe Bergman all'idea di una vita banale e dalla sua ricerca dell'avventura a tutti i costi, avventura che lo porterà in giro per il mondo, con l'Amazzonia come meta di questo primo viaggio nella fantasia.
Proprio in quanto alter ego fumettistico di Manara, il personaggio di Giuseppe Bergman tornerà spesso nelle avventure del maestro dell'erotismo, e spesso si troverà a visitare alcuni dei luoghi più affascinanti del mondo.

Manara realizza anche un volume della collana Cepim (ora Sergio Bonelli Editore) Un uomo, un'avventura nel 1978. Si tratta de L'uomo delle nevi, affascinante racconto fantastico scritto da Alfredo Castelli che narra gli imprevedibili esiti di una spedizione sull'Himalaya alla ricerca dello Yeti, il fantomatico uomo delle nevi. Si tratta di un'opera affascinante e ben riuscita, in cui Manara mette un ottimo stile al servizio di Castelli che si avvicina alla narrazione di storie fantastiche e di casi impossibili che sarà tipica del suo successivo personaggio, Martin Mystere. Ne L'uomo delle nevi sembra che Manara, anche grazie ad alcuni consigli di Pratt, trovi un suo equilibrio nella costruzione della tavola, assente nelle opere precedenti che cercavano di sperimentare costruzioni personali ma non sempre perfettamente riuscite.

Il personaggio di Giuseppe Bergman riappare in Un autore in cerca di sei personaggi, del 1980, e poi in Dies irae, del 1982, con le storie che sono identificate come Le avventure africane di Giuseppe Bergman e che spesso sono pubblicate come un'unica avventura, probabilmente le più belle storie dedicate da Manara al personaggio. L'aria che si respira in queste storie è simile a quella del precedente lavoro H.P. e Giuseppe Bergman ma con maggiore padronanza delle proprie idee da parte di Manara. Si tratta di due autentici gioielli, disegnati meravigliosamente, ricchi di umorismo, avventura ed erotismo, sperimentali ed originali. Un Manara giovane e travolgente che ha molta voglia di raccontare, divertire ed entusiasmare e che ci accompagna in un'Africa inedita continuando a giocare con situazioni metafumettistiche e strizzatine d'occhio al lettore (non a casa il titolo della prima delle due avventure è un evidente omaggio/citazione di Luigi Pirandello).

Datato 1981, L'uomo di carta (anche noto col titolo di Quattro dita) è una bellissima avventura scritta e disegnata da Manara, un fumetto western realizzato su richiesta dell'editore francese Dargaud. In Italia il fumetto è ospitato dalla neonata rivista Pilot. Manara si allontana dallo sperimentalismo per narrare una avventura ricca di umorismo, scritta e disegnata meravigliosamente, perdipiù un'avventura con largo anticipo dalla parte degli indiani. L'erotismo è appena accennato nel personaggio dell'indiana Coniglia Bianca, personaggio di grande spessore, riuscito e affascinante, mentre c'è una deliziosa dose di umorismo che accompagna tutta la narrazione. Messo da parte l'erotismo Manara riesce ad ottenere un magico equilibrio in un'avventura deliziosa e poetica.

Nel 1982 Manara si trova a collaborare anche con la rivista per adulti Playman che gli commissiona un fumetto erotico (il nome di Manara viene fatto ai curatori della rivista da Vincenzo Mollica). Manara è così libero di dare pieno sfoggio ad un erotismo trasgressivo e non vincolato. Nasce la sua opera più nota e venduta, Il gioco, in cui Manara si diverte a smascherare ipocrisie borghesi narrando la storia di Claudia Cristiani, una stupenda donna dell'alta società che si ritrova completamente disinibita e succube di inarrestabili impulsi sessuali a causa di una misteriosa scatoletta che ne libera gli istinti inconsci. Assistiamo così ai continui cambiamenti di umore della ragazza ed alla sua inarrestabile voglia di esibirsi e prestarsi a qualsiasi tipo di gioco sessuale con chiunque ed ovunque, meglio se in mezzo a vaste folle di persone sbalordite o scandalizzate. Il successo di quest'opera è stato così travolgente che ha spinto Manara a realizzare ben tre seguiti in cui l'affascinante protagonista si ripresenta con una predisposizione sempre maggiore all'esibizione in pubblico ed alla più assoluta adorazione per ogni pratica sessuale. Chiaramente laddove la storia iniziale poteva essere un interessante pretesto per raccontare un'erotismo gioioso ed al contempo irridere un certo tipo di ipocrisia, col tempo le storie, una volta bruciato lo spunto iniziale, diventano una ripetizione di quanto già visto con infinite varianti sul tema, sempre più estreme. Ma anche in queste storie Manara inserisce motivi di critica sociale o temi di varia attualità nel contesto delle vicende, dallo sfruttamento dell'Amazzonia e dei popoli diseredati alla corruzione politica ed al marcio che alberga nei luoghi di potere (ed infatti col proseguire degli episodi le trame diventano più fosche e meno liberamente divertenti). Il gioco 2 appare nel 1991 sulle pagine della rivista Totem e recupera il personaggio di Miele, una delle eroine più note di Manara, nata per Il profumo dell'invisibile e poi utilizzata nelle brevi Candid Camera. In questo secondo episodio il "cattivo" di turno, detentore della portentosa scatoletta eccitante, si fa chiamare Faust ed ha le fattezze di James Dean. Nel 1993 è la volta de Il gioco 3, torna il personaggio di Faust mentre l'affascinante Claudia si ritrova in Amazzonia fra improbabile cercatori d'oro e sette religiose che indivduano nel sesso la formula magica per essere sempre in contatto con l'energia del cosmo. Il quarto episodio, Il gioco 4 realizzato nel 2001, per ammissione dello stesso Manara non ha la stessa ironia e leggerezza degli altri, è più sporco nel segno e più cupo nel tema trattato, fra intrighi politici, corruzione e multinazionali.
Il gioco viene tradotto, come la maggior parte delle opere di Manara, in molte lingue, fra cui il francese. Il titolo dell'edizione francese è Le declic. Il successo del fumetto sarà tale che ne sarà tratto anche un film intitolato appunto Declic diretto da Jean-Louis Richard ed interpretato dall'affascinante Florence Guerin.

Nel 1983, con la nascita della rivista Corto Maltese sotto l'ala protettrice di Hugo Pratt, appare quella che è una delle più straordinarie opere di Milo Manara, forse il suo capolavoro assoluto, Tutto ricomincio con un'estate indiana. Fumetto scritto da Hugo Pratt ed incentrato su atmosfere debitrici de La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne, morboso ed affascinante racconto disegnato in maniera impeccabile da un Manara terribilmente ispirato. La pubblicazione a puntate sulle pagine della rivista durerà molto a lungo centellinando le pagine ai lettori in attesa.

L'edizione francesce de Il gioco è pubblicata su L'echo des savanes per l'editore Albin Michel. Il successo dell'opera fa commissionare un nuovo lavoro a Manara da parte dell'editore e sarà così che nel 1986 nascerà il fumetto Il profumo dell'invisibile in cui faremo conoscenza per la prima volta con uno dei personaggi di Manara più amati dai fan, la dolcissima Miele. Lo spunto di partenza è L'uomo invisibile di H.G. Wells chiaramente con le opportune deviazioni erotiche che il concetto di invisibilità può consentire e che mettono Manara completamente a proprio agio. Anche di questo fumetto si avrà un seguito, Il profumo dell'invisibile 2, ma la protagonista della nuova avventura non sarà più Miele bensì un personaggio meno solare, il personaggio negativo di Bruna. Questa seconda avventura de Il profumo dell'invisibile è stata pubblicata in allegato al settimanale Panorama in inserti a striscia allegati ai numeri estivi della rivista.

Numerose sono le storie brevi realizzate da Manara, soprattutto nei primi anni della sua folgorante carriera. Nelle storie brevi Manara talvolta raggiunge un ottimo equilibrio con risultati decisamente pregevoli mentre altre volte si adagia su storie più banali e meno significative. Oltre alla serie di storie Candid Camera (pubblicate sul supplemento L'Espresso Più de L'espresso e poi su Comic Art e datate 1988) con protagonista l'affascinante Miele, abbiamo numerose storie varianti nei temi e nello stile, da quelle più apertamente erotiche come la maliziosa Il diario di Sandra F., in cui Manara mette in immagini le lettere di una sua affezionata lettrice a storie che privilegiano l'aspetto narrativo come la splendida e fantascientifica Fone o il riuscitissimo omaggio a Pratt avuto con Dedicato a Corto Maltese (in cui si comprende quanto Manara conosca a fondo il lavoro di Pratt ed abbia metabolizzato i personaggi di Corto Maltese). Queste storie brevi sono pubblicate nel corso degli anni su numerose riviste ed affrontano i temi più disparati, dall'invadenza della pubblicità ai tristi retroscena dei concorsi di bellezza, dagli snuff movie all'inquisizione, approfittando spesso dell'occasione per omaggiare autori o opere amate dall'autore (dal Fellini di Reclame al Picasso di Periodo Blu, dal Borges di Fone al Pratt di Dedicato a Corto Maltese, al Mors tua vita mea dedicato al pittore Paolo Veronese). E nell'elenco delle storie brevi realizzate da Manara non manca nemmeno la lasciva Salomé. Le storie sono realizzate per varie riviste nel corso degli anni, da Orient Express (Acherontia Atropos, sul tema degli snuff movie, pubblicata sul primo numero della rivista nel giugno 1982) a Frigidaire (L'ultimo tragico giorno di Gori Bau e Callipigia Sister, splendida e visionaria rappresentazione di una discesa all'inferno, pubblicato su Frigidare n. 25 del dicembre 1982).

Ancora una volta Mollica fa da intermediario fra Manara ed un altro grande artista per la realizzazione di un progetto a fumetti. Il maestro in questione chiamato a scrivere una storia per Manara stavolta è Federico Fellini, l'incomparabile cineasta autore di inummerevoli straordinari capolavori, molto amato da Manara. L'idea di scrivere un soggetto per Manara piace a Fellini che adatta ben due storie pensate per il cinema e mai realizzate: Viaggio a Tulum (adattata a fumetti da Manara nel 1986, pubblicato a puntate sulla rivista Corto Maltese), ambientato in Messico, che avrà come protagonsita disegnato il compagno di tanti film di Fellini, Marcello Mastroianni (ma sarà presente lo stesso Mollica fra i personaggi) ed Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet (adattato nel 1992 sulle pagine della rivista Il Grifo) che avrà come protagonista Paolo Villaggio. Viaggio a Tulum viene pubblicato inizialmente come racconto a puntate nel 1986 sulle pagine de Il Corriere della Sera corredato dalle illustrazioni di Manara. Successivamente è lo stesso Manara a chiedere di poter trarre un fumetto da quella storia, richiesta che viene chiaramente accettata. Il viaggio di G. Mastorna è scritto per il cinema da Fellini nel 1965 e mai realizzato. Anche l'edizione a fumetti non riesce a spiccare il volo perché è stata realizzata un'unica storia sul personaggio, che rappresentava solo l'inizio delle avventure di G. Mastorna. Purtroppo, per desiderio dello stesso Fellini, gli episodi successivi non sono mai stati realizzati. In entrambe queste opere Fellini (per chi non lo sapesse anch'egli disegnatore e realizzatore di fumetti) si dedicherà alla realizzazione degli storyboard a cui si ispirerà Manara per la produzione delle sue splendide tavole.

Nel 1987 è la volta di Sognare forse..., fumetto che ci ripresenta il personaggio di Giuseppe Bergman impegnato in quelle che sono le sue Avventure orientali. Il fumetto è ambientato in luoghi realmente visitati da Manara in viaggio e da lui fotografati. Alla prima apparizione del fumetto sulle pagine della rivista Corto Maltese si sono potute osservare alcune delle foto che fanno da palcoscenico alle avventure dei personaggi. L'idea di un viaggio in India da utilizzare per trovare spunti e idee per una nuova storia a fumetti da pubblicare sulla rivista Corto Maltese è venuta al direttore della rivista ovvero Fulvia Serra. Manara parte insieme a Franco Mescola, i due non riusciranno a seguire l'intero percorso voluto ed il racconto finale sarà differente rispetto a quelle che erano le ipotesi iniziali, ma si tratta ad ogni modo di un'avventura ricca ed affascinante che gioca su più piani temporali ed ambientazioni e ricostruisce con sapienza luoghi ed atmosfere di paesi sconosciuti.

Nel 1991, sulle pagine della rivista Il Grifo, rinasce la storica collaborazione di Manara con Pratt per una nuova avventura di respiro storico-avventuroso. Ambientata ai primi del '900 in Argentina questa nuova avventura si intitola El Gaucho. La storia narra le vicende di una flotta di soldati inglesi di stanza a Bueno Aires e di una nave bordello ricca di ragazze destinate a divertire gli ufficiali. La protagonista femminile del fumetto, Molly Malone, è plasmata sulle fattezze di Nancy Brilli. Il giovane tamburino Tom Browne si innamora perdutamente di Molly Malone, e questo contrastato amore si situa sullo sfondo dello scontro di civiltà che interessa l'Argentina al tempo delle invasioni inglesi. La pubblicazione di El Gaucho su Il Grifo prosegue fino al 1994 con una vita editoriale travagliata a causa delle frequenti assenze del fumetto sulle pagine della rivista.

Gulliveriana, fumetto datato 1995, nasce a puntate per essere ospitato sui primi numeri della rivista di viaggi Gulliver. Il fumetto prende ispirazione dal capolavoro di Jonathan Swift I viaggi di Gulliver, ma chiaramente l'affascinante protagonista destinata a vivere le incredibili avventure descritte nel romanzo (con inevitabili variazioni erotiche) non può essere altro che una bellissima ragazza. I viaggi di Gulliver sono un testo che ben si presta a riduzioni fumettistiche ed un suo adattamento a fumetti da un altro grandissimo autore erotico italiano si è gia avuto con "I viaggi di Bianca" di Guido Crepax, in cui le vicende erano riproposte in chiave fantascentifica oltre che erotica.

Con Appuntamento Fatale, conosciuto anche come Ballata in Si Bemolle, realizzato nel 1997, Manara continua ad utilizzare l'erotismo come marchio di fabbrica ma rinuncia al sesso gioioso e solare che ha portato al successo delle sue opere. La storia infatti narra una cupa vicenda di usura e le numerose scene erotiche, tutt'altro che piacevoli, rappresentano numerose situazioni di violenza e di sopruso. Sebbene Manara inserisca spesso dei temi sociali nei suoi fumetti, con risultati più o meno felici a seconda dei casi, il tema e l'ambientazione di questa storia l'hanno resa una delle meno apprezzate dai fan dell'artista, che non hanno condiviso l'assenza dell'erotismo leggero presente in altre sue opere.

Kamasutra non è un vero fumetto. Si tratta di una serie di illustrazioni realizzate nel 1998 per un cd-rom multimediale, una specie di gioco che si sviluppa e prosegue in base alle scelte dell'utente. Pur essendo stata pubblicata anche in volume, si tratta di un'opera sicuramente non molto coerente nè fluida dal punto di vista narrativo ma nemmeno eccezionale dal punto di vista figurativo.

Nel 1999 Manara adatta liberamente L'Asino d'oro di Lucio Apuleio rielaborandolo facendo tesoro delle invenzioni visive e delle intuizioni del Satyricon di Fellini, in seguito ad una proposta ricevuta dalla casa editrice francese Humanoides Associes (l'editore di Metal Hurlant, per intenderci), opera da inserire in una collana sui classici della letteratura a fumetti.

Nel 1999 Milo Manara torna anche ad occuparsi del suo personaggio-chiave ovvero di Giuseppe Bergman proponendone una nuova avventura, A riveder le stelle. Il titolo richiama chiaramente La Divina Commedia di Dante Aligheri mentre la storia, illustrata con la tecnica dell'acquatinta, cerca di ripercorrere una sorta di storia dell'arte in una continua citazione di dipinti celebri. A riveder le stelle fa parte di quelle che sono conosciute come Le avventure metropolitane di Giuseppe Bergman e che comprendono anche L'Odissea di Bergman del 2004.

Nel 2000, con Tre ragazze nella rete, Manara affronta l'attualità di internet e delle webcam erotiche popolate di graziose ragazze discretamente disinibite. Chiaramente costruisce intorno a queste tre ragazze totalmente disponibili davanti all'obiettivo una storia un po' articolata con un cattivo di turno che tormenta una delle tre ragazze. Il fumetto è uno di quelli in cui Manara sembra avere abbastanza carta bianca per non lesinare sulle scene erotiche, che costellano quasi senza soluzione di continuità l'intero racconto. Chiaramente, come sempre, la quantità e varietà delle immagini dedicate alla bellezza femminile e di molto maggiore rispetto alle immagini che coinvolgono personaggi maschili.

Manara continua a trattare storie che abbiano anche dei contenuti di critica sociale. Con Rivoluzione, realizzato nel 2000, Manara affronta il problema dell'invadenza e delle capacità manipolatrici della televisione. Il tema trattato è una specie di nuova Rivoluzione Francese, questa volta rivolta contro la televisione e le viscide persone che ne manipolano i fili.

Fuga da Piranesi, datato 2002, riporta Manara alla fantascienza, tema poco trattato nella sua vasta opera (ma non bisogna dimenticare lo strepitoso racconto breve Fone). Ancora una volta il tentativo è di parlare della manipolazione degli individui da parte di una società corrotta. Chiaramente si tratta di un tema di attualità che Manara sente molto vicino, ed infatti nelle ultime opere l'aspetto di attualità e di denuncia della corruzione politica e della manipolazione dei media, presente nelle sue opere, diventa più esplicito e meno sotterraneo. Chiaramente l'aspetto erotico continua ad avere un ruolo di rilievo, anche quando si innesta su trame che hanno come fine una palese critica sociale.

Del 2002 è Il pittore e la modella, non un vero e proprio fumetto bensì una sorta di personale viaggio nella storia dell'arte nel corso dei secoli fatto da Milo Manara concentrandosi sul rapporto pittore-modella ed osservando gli eventi ponendo particolare attenzione alle modelle ritratte in quadri famosi ed al loro rapporto con i pittori che le ritraevano. Si tratta quindi di una serie di splendide illustrazioni con testo a fronte che ci guida nella storia dell'arte.

Il talento di Manara non può sfuggire agli americani ed infatti la storica DC Comics chiama Manara a collaborare nella sua linea adulta ovvero per l'etichetta Vertigo con il grandissimo Neil Gaiman per un episodio di Sandman. Si tratta dell'episodio Desiderio pubblicato nel volume Notti eterne, in cui sono presenti 7 storie realizzate da 7 grandi artisti (fra gli altri Miguelanxo Prado e Bill Sienkiewicz) dedicate a Morte, Desiderio, Delirio, Sogno, Disperazione, Distruzione e Destino.

Dopo la precedente avventura ispirata a Dante, torna Giuseppe Bergman nelle sue avventure metropolitane. Nel 2004 Manara si ispira ad un altro dei suoi grandi amori letterari e realizza L'Odissea di Bergman, in cui ripercorre alcuni momenti del capolavoro di Omero, chiaramente riletti in modo personale, non disdegnando di porre l'accento sulle consuete divagazioni erotiche. L'Odissea di Bergman rappresenta la sesta, e ad oggi l'ultima, avventura di Giuseppe Bergman realizzata da Milo Manara.

Del 2004 è anche un'altra importantissima collaborazione di Manara con un nuovo maestro del fumetto come sceneggiatore. Il grande artista in questione è Alejandro Jodorowsky e l'opera che si vuole narrare è l'epopea de I Borgia, la loro ascesa al potere, le vicende storiche e le perversioni di questo illustre casato. Dal 2004 ad oggi sono stati pubblicati 3 volumi dedicati ai Borgia anche se il terzo è ancora inedito in Italia: I Borgia vol. 1 - La conquista del papato (2004), I Borgia vol. 2 - Il potere e l'incesto (2006), I Borgia vol. 3: Flames from Hell (2009). Si tratta quindi di una nuova grande opera per Manara che può lavorare con un autore che si è sempre trovato a suo agio con il gusto del grottesco, dell'eccessivo e del sopra le righe e che può trovare una grande sintonia con l'artista italiano, e lavorare liberamente su gusti e visioni comuni.

Nel 2006, con il fumetto Quarantasei, Manara torna al semplice fumetto di evasione in una storia che ha come suo protagonista Valentino Rossi (che collabora anche al soggetto della storia). Si tratta di un'opera in cui l'erotismo è molto soft (relegato più che altro nelle fattezze delle belle protagoniste) e la trama rappresenta una sorta di avventura vagamente fantasportiva che giostra intorno all'asso dello sport rappresentato da Valentino Rossi. La colorazione dell'opera, non effettuata da Manara, è insolita per le opere dell'autore e ricorre in modo massiccio agli effetti della colorazione digitale.

Nel 2009 Manara torna a lavorare per gli americani, questa volta con la Marvel, in un progetto riguardante le ragazze degli X-Men (familiarmente chiamate X-Girls) scritto da Chris Claremont. Si tratta di un'avventura sicuramente lontana dalle corde di Manara di imminente pubblicazione, intitolata Ragazze in fuga.

La maggior parte delle opere di Manara è stata riproposta in rivista e ristampata in volume più e più volte data la continua ricerca dei suoi lavori da parte del pubblico. Manara ha lavorato con tutte le principale testate a fumetti italiane (ed internazionali): alterlinus, Frigidaire, Corto Maltese, Totem, Comic Art, Pilot e molte altre. Delle storie pubblicate in rivista si è avuta chiaramente la successiva riedizione in volume da parte dei detentori dei diritti ovvero Milano Libri, Edizioni Nuova Frontiera e così via. Un'opera di riproposizione molto vasta dei fumetti di Manara si è avuta proprio da parte delle Edizioni Nuova Frontiera che ha ristampato tutte le principali opere di Manara. Le nuove storie dell'autore sono invece titolarità di Mondadori che le pubblica con regolarità in eleganti volumi cartonati e ripropone le storie più vecchie in versione economica nella collana Oscar.

Nel 2006 una pregevole iniziativa editoriale de ilSole24Ore in con Panini Comics ripropone in 24 volumi una vastissima selezione delle opere di Manara, comprendendo tutte le sue opere più importanti ed impreziosendo i volumi con interessanti apparati critici e con numerose illustrazioni, ospitando perfino copia dei numerosi portfolio realizzati dall'autore. La collana, chiamata Manara - Le opere ed apparsa nelle edicole dal 12 ottobre 2006, è composta da cartonati con sovracoperta di 21,5 x 29 cm di pregevolissima fattura. Oltre alle grandi opere classiche la collana ospita anche alcuni dei più difficilmente reperibili lavori degli esordi, da Jolanda de Almaviva ai racconti pubblicati sul Corriere dei ragazzi.

Oltre che per il suo lavoro di fumettista Manara merita di essere ricordato per il suo lavoro di illustratore ed infatti la mole smisurata della sua produzione è arricchita dal vastissimo numero di disegni, illustrazioni, locandine cinematografiche (alcune per Fellini), illustrazioni per racconti e romanzi (anche per una raccolta di racconti scritti dal regista Pedro Almodovar) e dai suoi eccezionali portfolio, alcuni tratti dalle sue opere (come Il gioco o L'estate indiana) altri riguardanti temi più generali e talvolta socialmente impegnati.

(01/12/2008)

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autore:
Milo Manara
data di nascita:
12/09/1945