[storia]
Jekyll & Hyde
Da sempre attento alla rappresentazione di sentimenti e passioni umane Lorenzo Mattotti è solito raccontare con toccante leggerezza emozionanti storie intimistiche, spesso d'amore.
In questo caso l'autore continua a soffermarsi sui sentimenti umani ma l'attenzione si sposta su passioni violente e distruttive, concentrandosi sulla parte malvagia che ognuno si porta dentro e che solo l'assenza di ipocrisia può smascherare, palesando all'esterno il piccolo e vigoroso Hyde che cerchiamo di nascondere.
La sceneggiatura è realizzata insieme a Jerry Kramsky, scrittore con cui Mattotti ha lavorato in più occasioni. Ovviamente il testo è tratto, liberamente tratto, da Lo straordinario caso del dottore Jekill e di Mr Hyde di Robert Louis Stevenson e, nel loro Jekyll & Hyde, gli autori indagano l'ambiguità della natura umana costantemente combattuta tra la razionale ricerca del bene e l'istintiva propensione al male ed al soddisfacimento dei propri istinti.
Il rispettabile dottor Henry Jekyll, ossessionato dalla duplicità della natura umana ('l'uomo non è veramente uno, ma veramente due. E dico due perché le mie conoscenze non sono giunte oltre' confiderà Jekyll ad un amico), dedica tutti i suoi sforzi allo studio di un modo per riuscire a scindere la parte buona di ogni individuo da quella malvagia e lasciare che le due parti si manifestino senza interferenze. I suoi esperimenti danno il frutto sperato consentendogli di portare allo scoperto i suoi istinti peggiori sotto forma del misterioso Hyde, che altri non è se non quel che resta del dottor Jekyll una volta privato della componente positiva, effetto ottenuto dalla pozione messa a punto dallo stesso Jekyll.
Hyde, al contrario di quello che si potrebbe credere, è un omino basso e piccoletto, a rappresentare la predominanza nell'essere umano della parte 'sana', razionale e giusta e quindi con minori possibilità di sviluppo per il lato negativo della persona costretto dalle leggi e dalle inibizioni umane. In compenso Hyde si rivela molto più energico, attivo e motivato del mite Jekyll.
Hyde riesce a godere dei piaceri più turpi e immorali senza provare un briciolo di rimorso, al contrario traendo da essi il massimo senso di benessere e appagamento.
Il discorso non si ferma alla sfera sessuale e Hyde non si limita a frequentare prostitute da trattare in maniera sempre più sadica e umiliante ma si allarga a qualsiasi tipo di nefandezza portando Hyde ad infierire con violenza su inermi e derelitti fino a far sfociare le sue azioni nell'omicidio.
La dipendenza da queste sensazioni di possenza e libertà diventa per il compassato Dottor Jekyll una vera a propria droga della quale non riesce più a fare a meno.
Quando finalmente, dopo l'ennesimo delitto di Hyde, Jekill decide di farla finita con lui e rinuncia definitivamente alla pozione, sarà la passione per una donna, Elna, a farlo riprecipitare, per l'ultima volta, vinto dal desiderio, nel gorgo delle sue passioni.
Dal punto di vista grafico lo stile, al solito visionario e coloratissimo, di Mattotti mostra chiari riferimenti all'espressionismo tedesco soprattutto cinematografico (le vie cittadine deformate dalla natura distorta di Hyde) e l'evidente omaggio a maestri della pittura quali George Grosz, riconoscibile nella grottesca rappresentazione della mediocrità borghese delle sale affollate dall'élite cittadina.
Una bella rilettura di questo classico della letteratura che va ad affiancare le versioni che altri grandi autori (Battaglia, Crepax) hanno dato dell'opera di Stevenson.
Il fumetto è dedicato dagli autori ad Alberto Breccia, artista argentino che si è a sua volta cimentato con una personale rivisitazione del racconto di Stevenson (in una storia dal titolo L'uomo e la bestia).
(01/08/2009)