[storia]
Un pezzo di legno
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'Che cosa vuoi?' chiede l'ufficiale al giovane sergente Hollis, chiamato a rapporto nella sua stanza.
'Vivere in pace' è la risposta dell'uomo, una risposta fin troppo semplice. Sapere che non potrà più esistere la guerra, che le armi del mondo possano arruginire all'istante e i carri armati possano spofondare in strade trasformate di colpo in pozze di catrame liquido.
E' questo l'incipit del breve fumetto Un pezzo di legno che trascina immediatamente il lettore al centro di una pacifica discussione tra un bonario ufficiale dall'atteggiamento paternalistico ed il protagonista.
La storia segue fedelmente l'omonimo breve racconto A piece of wood di Ray Bradbury pubblicato del lontano 1952.
E' evidente come il soldato sia stanco e demotivato ed allora l'ufficiale si dimostra comprensivo, disposto a togliere il sergente da dietro una scrivania ed a mandarlo, per un po' di svago, in una zona teatro di guerra.
Ma Hollis torna ad incalzare l'ufficiale 'che farebbe il mondo se domani ci svegliassimo tutti con le armi in dissoluzione?'.
L'agghiacciante eppur realistica risposta dell'ufficiale sull'impossibilità di estirpare la guerra, e sull'odio insito nella natura umana ('...enormi eserciti con guantoni da boxe chiodati si radunerebbero ai confini nazionali e se gli togliessero i guantoni, userebbero unghie e piedi...') chiarisce le idee al soldato che finalmente confessa 'La posso fare'.
Parla della ruggine, della possibilità di distruggere le armi trasformando l'acciaio e gli altri metalli in finissima polvere arancione.
Difficile che qualcuno possa credergli ma questo porta il gioco a suo vantaggio consentendogli di uscire tranquillamente dalla stanza dell'ufficiale e di avviarsi verso quello che, nei suoi vaneggiamenti di pazzo, è il viaggio per eliminare la guerra dal mondo.
L'ufficiale non sembra provato dalla millantata invenzione del sergente Hollis, almeno fino a quando non mette le mani in tasca.
E' facile intuire, anche prima della fine del fumetto, il senso dell'intelligente titolo di questa amarissima storia.
L'adattamento a fumetti di questa novella di Bradbury è curato dal bravissimo Mark Chiarello che acquerella le tavole con toni cupi e tendenti al grigio ed al verde, colori che richiamano l'ambiente militare della storia, giocando talvolta con contrasti netti e figure che emergono dal buio dello sfondo e con l'inevitabile rosso che compare soltanto in alcune tavole, un rosso ruggine capace di portare soltanto per poco un'illusione di pace, concentrando il già breve racconto di Bradbury in poche tavole grazie alla forza espressiva del suo tratto.
Pubblicato negli USA nel luglio 1992 sulla rivista The Ray Bradbury Chronicles #2 la storia è arrivata in Italia quasi contemporaneamente, nell'agosto 1992, sull'inserto staccabile del numero 107 della rivista Corto Maltese.
In seguito la storia è stata riproposta nel 2004 su The Best of Ray Bradbury 2: The Graphic Novel dell'editore Free Books.
(11/01/2015)
