Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia

Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso

[storia]

Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia


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'La mafia è una montagna di merda' scriveva Peppino Impastato sulle pagine del ciclostilato L'idea socialista, giornale a cui collaborava attivamente. Non aveva paura di pronunciare apertamente una parola che in tanti preferivano far finta di non conoscere. E non aveva paura di parlare degli interessi della mafia portati avanti grazie ad un indissolubile legame con la realtà politica, locale e non solo. Parlava dei traffici illeciti di droga ed armi e parlava dei grandi appalti e delle enormi quantità di denaro che gli stessi muovevano.
Il suo impegno era portato avanti non solo sulle pagine de L'idea socialista quanto soprattutto sulle frequenze dalla radio libera Radio Aut, una radio scomoda attraverso la quale lui ed i suoi coraggiosi amici si facevano beffe dei 'potenti' locali che comandavano a Mafiopoli (come era solito chiamare l'amministrazione del suo paese, Cinisi) a partire da uno dei capi storici di Cosa Nostra: Gaetano Badalamenti, da lui rinominato Tano Seduto. Questi coraggiosi ragazzi irridevano mafiosi ed istituzioni colluse riuscendo da un lato ad incrinare l'aura di intoccabilità che li contraddistingueva e dall'altro portando all'attenzione di tutti le evidenti patologie di un sistema in cui era la mafia a comandare.

Gli autori del fumetto Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia, lo scrittore Marco Rizzo e il disegnatore Lelio Bonaccorso, entrambi siciliani, prendono solo alcuni spunti, alcuni brevi flashback della vita di Peppino, per raccontare l'esistenza di questo eroe comune, capace di lottare per degli ideali, di smuovere le coscienze e di sfidare a costo della vita chi della vita non ha il minimo rispetto. Il termine giullare del titolo fa riferimento ai giullari di corte che nel medioevo erano le uniche persone che potevano azzardarsi a prendersi gioco del re; come un giullare Peppino si scaglia contro Tano Badalamenti e gli altri potenti della sua epoca.
I disegni di Bonaccorso leggeri e nostalgici tracciano una Sicilia solare nei ricordi dell'infanzia che si tinge di toni cupi fino all'agghiacciante sequenza finale dell'omicidio di Peppino. Bonnaccorso utilizza un tratto delicato accompagnato da sfumature realizzate con sapienti gradazioni di grigio.
Il merito della pubblicazione va anche alla casa editrice Becco Giallo, realtà particolarmente attenta nel portare l'attenzione all'interno delle sue collane su temi importanti ed impegnati.

Le vicende prendono il via dal processo a Gaetano Badalamenti nel 2000 per poi tornare indietro e mostrare, in un continuo rincorrersi di flashback, alcuni momenti salienti della vita di Peppino: l'attivismo in politica, la ferma condanna e denuncia del potere mafioso, le tensioni familiari (quella di Peppino era una famiglia 'importante', una famiglia di spicco all'interno del sistema mafioso) dovute ai suoi comportamenti fino ad arrivare al suo barbaro omicidio, alle frettolose indagini che ne sono seguite ed all'impegno continuo di chi ha vissuto a fianco di Peppino e, dopo la sua morte, ha continuato a lottare anche per la riabilitazione della sua figura.

Alla mafia non piace creare eroi e cerca sempre di infangare il nome di chi la combatte. E così la morte di Peppino è stata oggetto di depistaggi e reticenze. Si è cercato di far passare la sua morte come un incidente, l'errore di un brigatista saltato in aria mentre tentava di compiere un attentato ad un treno.
La verità era invece di fronte a tutti e gli amici, che al suo fianco hanno combattuto, la madre ed il fratello Giovanni si sono battuti per arrivare alla verità, sancita oltre vent'anni più tardi, in un'aula di tribunale, con la condanna di Tano Badalamenti come mandante dell'omicidio di Giuseppe Impastato detto Peppino.

Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia è un fumetto importante perché da un lato aiuta a mantenere vivo il ricordo degli eventi e dall'altro può consentire di approfondirne la figura di uno dei tanti siciliani coraggiosi che hanno saputo opporsi al fenomeno mafioso.
In molte sequenze del fumetto Peppino diventa protagonista attraverso la sua voce, diffusa dalle radioline che rimbalzano le trasmissioni di Radio Aut. La voce di Peppino, ironica ed irriverente, raggiunge i siciliani e colpisce in maniera differente i familiari (la madre Felicia ed il fratello Giovanni ovviamente preoccupati delle conseguenze che questa piò avere per Peppino), i politici corrotti, la gente comune ed anche il destinatario principale delle sue invettive, il boss Tano Badalamenti che vediamo ascoltare, apparentemente impassibile, la trasmissione in una sequenza da antologia. Un pacco di fiammiferi che scivola dalle mani al boss mentre Peppino parla alla radio incrina l'impassibilità dell'uomo come le trasmissioni di Peppino incrinano l'intoccabilità del boss.

E il messaggio finale non può che essere quello scandito dagli striscioni dei cortei in memoria di Peppino: 'Con le idee e il coraggio di Peppino noi continuiamo'.

(14/02/2010)

Di seguito alcune delle edizioni pubblicate, in volume o rivista, della storia Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia

Collana: Biografie
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Scheda Tecnica

storia:
Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia
data pubblicazione:
2009
pagine:
68

testi:
disegni:

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