[storia]
Un uomo innocente
Un giovane uomo, il classico tipo qualunque, ci racconta quello che ha in mente di fare.
E' un tipo qualunque, dicevamo, sicuramente anche una brava persona. Per mettere alla prova la propria bontà decide di fare qualcosa di veramente cattivo e vedere quale delle due sensazioni è più piacevole.
Sta parlando rivolto verso una videocamera appoggiata su di una pila di libri e racconta quello che ha intenzione di fare. Passa al vaglio le diverse possibilità: rapire una bambina, uccidere il papa, decidendo alla fine che la sua 'cattiva azione' dovrà essere l'uccisione di Batman.
Passa quindi ad illustrare come questo avverrà; sarà tutto molto semplice, un banalissimo colpo di pistola alla testa mentre Batman è distratto da uno dei suoi tanti folcloristici nemici.
Dopodiché sparirà dalla circolazione e tornerà a vivere la sua vita normale, sposarsi, avere due figli, un maschio ed una femmina, vivere una vita onesta e irreprensibile e, per dirla con le sue parole, 'quando morirò andrò in paradiso'.
Nel solito stile ipertratteggiato ed anatomicamente impeccabile di Brian Bolland ci troviamo di fronte ad una cupissima storia sull'agghiacciante banalità del male. Non i soliti nemici di Batman folli e molto pittoreschi ma un distinto uomo medio americano.
Un Bolland in ottima forma e cattivissimo ci regala questa storia abbastanza anomala nell'universo di Batman, in cui la presenza dell'uomo pipistrello è del tutto incidentale e la critica verso la società americana non potrebbe essere più chiara.
La storia è brevissima, appena otto tavole, ed è stata pubblicata in Italia sulla miniserie Batman Bianco&Nero.
(01/12/2008)