[storia]
Il signore delle montagne
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Il signore delle montagne è un episodio del fumetto Thorgal datato 1989, il 13mo episodio lungo della saga, firmato ancora una volta Van Hamme / Rosinski.
Il signore delle montagne vede il ritorno della famiglia Aegirson sul suolo europeo. Dopo aver lasciato Aaricia, incinta di un secondo figlio, ed il piccolo Jolan, in un villaggio sulla costa presso amici fidati, Thorgal, nonostante l’approssimarsi dell’inverno, parte alla ricerca di un battello per risalire verso la Scandinavia del Nord. Il Figlio delle Stelle, dovrà attraversare i picchi innevati delle montagne, e nei ruderi di una capanna abbandonata, vivrà una delle avventure più complesse e tumultuose mai apparsa fin ora.
Tutta la storia è giocata sul paradosso temporale, eventi del passato, del presente e del futuro che si intrecciano in un turbinio di colpi di scena. A dominare il tutto c’è la figura del serpente Ouroboros, serpente che si divora la coda e che indica il cerchio del tempo. Nessuno conosce l’esatta età del simbolo, ma la sua apparizione è segnalata sui trattati di alchimia composti ad Alessandria nel III-IV sec. d.C. In alchimia questo simbolo viene accompagnato dalla scritta “Tutto è uno” e simboleggia la configurazione circolare della nascita, crescita, decadimento, morte e rinascita della materia. Il paradosso temporale è un argomento affascinante e fin dall’antichità. Tanti i filosofi che si sono interessati ad esso. I paradossi di Zenone di Elea, il più celebre è quello di Achille e della tartaruga, continuano ad affascinare studiosi, scrittori e matematici.
Questo argomento è stato sfruttato molto nella letteratura fantascientifica. Un esempio su tutti è rappresentato dalle opere di Van Vogt, che con il suo Black Destroyer darà l’avvio all’ “Epoca d’oro della fantascienza” ovvero quel periodo, che va dalla fine degli anni Trenta ai primi anni Cinquanta del Novecento, in cui la letteratura di genere fantascientifico si imporrà al vasto pubblico.
Ma ovviamente, il tema non è estraneo al genere fantasy, anzi. Nel 1922 verrà pubblicato un testo fondamentale per lo sviluppo del fantasy moderno: ovvero Il serpente Ouroboros, (appunto!) di Eric Rucker Eddison. Basti pensare che J.R.R.Tolkien definisce Eddison come “il più grande e convincente scrittore di mondi inventati che io abbia mai letto”.
Questo romanzo può essere definito, senza tema, uno dei capolavori della letteratura fantastica del Novecento. Il suo autore si ispira all’Iliade, ai drammi elisabettiani, alle saghe islandesi, al teatro di John Webster. Proprio perché fa uso di un così ampio numero di fonti, Il Serpente Ouroboros respinge le etichette di genere. È in parte epica, in parte romanzo cavalleresco, in parte storia avventurosa, in parte mito, in parte fiaba e in parte fantasy. Agli scritti di Eddison si ispireranno autori come Stephen King ne L’ombra dello scorpione e La torre Nera e Clive Barker in Apocalypse.
Sebbene questa storia di Thorgal, la prima realizzata in Svizzera da Rosinski, non venga accolta bene dalla critica, resta uno degli episodi migliori della serie. Il ritmo frenetico, i rapidi cambi di scena e di tempo, lo sviluppo assolutamente non lineare dell’intreccio trasportano il lettore nella dimensione del mondo di Thorgal, facendone toccare con mano la realtà. Anche il lettore perciò, abbandona il suo mondo del reale ed entra in un’altra dimensione narrativa, percepita, però, in maniera altrettanto vivida, quanto e come il mondo che ci circonda quotidianamente.
Il signore delle montagne viene pubblicato su Week-End, poi Week-BD, supplemento settimanale a fumetti del quotidiano La Suisse, dal 2 settembre al 9 dicembre 1989. La prima edizione in volume risale sempre al 1989, sempre per Editions du Lombard.
(02/01/2017)
