[storia]
Il calumet della guerra
Il calumet della guerra è l'unica storia lunga del fumetto Capitan Rogers nonché l'ultima finora realizzata del personaggio. Si tratta di una bella avventura di ampio respiro della lunghezza di 46 tavole realizzata nel 1989. La storia è scritta da François Corteggiani ed è disegnata da Giorgio Cavazzano.
In questo episodio troviamo Capitan Rogers ed il fido Karl ancora una volta impegnati nella lotta contro gli inglesi per l'indipendenza delle colonie americane. La lotta non esclude colpi bassi ed infatti giungono direttamente dall'Inghilterra due agenti segreti (che presentano una singolare omonimia con il ribelle capitan Rogers) per dare man forte agli ufficiali inglesi Scotch e Bostik nella sottomissione dei ribelli. L'arma segreta destinata a favorire la sconfitta dei ribelli è uno speciale tabacco, venduto alle popolazioni indiane, capace di spingere i pellerossa sul piede di guerra nei confronti dei soli ribelli.
Ed è così che capitan Rogers ed i suoi amici si troveranno a dover affrontare, oltre agli inglesi, i solitamente pacifici indiani.
Fra i vari personaggi del fumetto spicca, a fianco dei ribelli, un riconoscibilissimo Benjamin Franklin, spesso impegnato ad effettuare i suoi leggendari esperimenti con aquiloni e fulmini. Vedremo inoltre impegnati Capitan Rogers e Karl in una insolita quanto riuscita interpretazione del prode Robin Hood e di frate Tuck.
La storia è un riuscito cocktail di avventura ed umorismo ottimamente servita dagli splendidi disegni di un Cavazzano in forma perfetta.
Il fumetto è stato pubblicato originariamente a colori in 4 parti sulla rivista di fumetti per ragazzi Il Giornalino dal n. 35 al n. 38 del 1989. E' stato poi raccolto in volume dall'editore Vittorio Pavesio Production nel settembre 1995 come primo volume della collana Narrativa disegnata. Il volume in questione, intitolato chiaramente Il calumet della guerra, vanta una ricca ed esauriente introduzione dedicata al fumetto di Capitan Rogers e presenta una colorazione differente rispetto all'originaria versione della storia pubblicata su Il Giornalino.
(31/12/2009)