[storia]
Billie Holiday
Il fumetto è uno struggente omaggio della affiatata coppia di artisti José Munoz e Carlos Sampayo alla grande cantante jazz Billie Holiday, a trent'anni dalla sua morte.
Billie Holiday nelle prime immagini del fumetto
Si tratta di un'opera non meramente biografica né banalmente agiografica. Il fumetto ci presenta solo alcuni sprazzi della vita dell'artista, ci mostra la difficile esistenza di una donna nera in un'America ancora troppo dominata dal razzismo, il suo tumultuoso rapporto con gli uomini che troppo spesso hanno abusato di lei e l'hanno sfruttata, i tanti problemi della sua vita, la prostituzione giovanile, l'alcolismo e la tossicodipendenza, i soprusi e le angherie da parte dei bianchi, da parte dei poliziotti ed anche da parte di amici (come il suo protettore Rufus, che col tempo si renderà conto del proprio errore), i tanti scandali ed arresti (interpretati spesso come angherie e prepotenze subite). Svetta fra tante miserie il grande amore, affetto, complicità con il sassofonista Lester 'Prez' Young.
Il fumetto ci racconta la scoperta e la riscoperta della sua arte a trent'anni dalla sua morte, quando Billie Holiday è ormai un'artista affermata presso il grande pubblico, e la sua difficile esistenza quando era in vita, la sua morte solitaria ed ingiusta, quasi da criminale, a soli 44 anni.
Billie Holiday umiliata dai poliziotti
La scoperta della sua arte spetta ad un giornalista costretto a scrivere di lei per l'anniversario della sua morte, passando la notte in redazione e abbandonando a casa la sua ragazza. Uno dei tanti bianchi del fumetto che non conoscono il significato che Billie Holiday, ed alcuni dei suoi amici artisti come Lester 'Prez' Young, hanno rappresentato per la storia della musica ed in particolare per la storia del jazz. Al contrario tutti i neri del fumetto, o meglio tutti quelli di umili origini, conoscono profondamente la sua musica, la apprezzano e sono intimamente coscienti della sua arte e delle parole importanti presenti nelle sue canzoni.
Il fumetto quindi reinterpreta alcuni momenti della vita di Billie Holiday proponendoci delle versioni plausibili degli avvenimenti. Toccanti ritratti in cui bastano poche vignette per delineare personaggi ed ambienti, poche frasi per delineare psicologie e sentimenti.
Munoz e Sampayo in stato di grazia ci presentano un ritratto toccante e triste, regalandoci oltre alla tavole dedicate alla vita privata di Billie Holiday anche alcune tavole dedicate alle sue interpretazioni, come nelle splendide tavole iniziali.
Nel fumetto fa anche qualche breve comparsa Alack Sinner, il personaggio più noto nato dal sodalizio fra Munoz e Sampayo, (che qui vediamo bambino, giovane poliziotto e poi adulto), uno dei pochi bianchi presenti nel fumetto capace di conoscere ed apprezzare Billie Holiday e la sua arte. Ed assistiamo anche alla notte del suo concepimento e conosciamo i suoi genitori ed un padre ignorante, uomo violento e razzista.
Billie Holiday rinchiusa in prigione
Un fumetto di grande spessore, con dei bianchi e neri lucidi e taglienti che rendono appieno le luci e le ombre del jazz e dell'animo umano. Del resto l'amore di Munoz e Sampayo per il jazz si era già manifestato spesso nei loro fumetti e lo stesso Sampayo, fra le sue varie attività, svolge quella di critico musicale.
Il fumetto è stato pubblicato originariamente in due puntate sulla rivista Corto Maltese, nell'agosto e settembre del 1990, e successivamente è stato riproposto in un elegante volume brossurato dalla Rizzoli-Milano Libri nel luglio 1993, corredato da un paio di articoli dedicati alla figura di Billie Holiday.
(17/05/2009)