Palestina

Palestina, fumetto-reportage del giornalista-fumettista Joe Sacco

[fumetto]

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'Il mio piano era quello di raccontare la storia dei palestinesi. Non quello di andare lì e scrivere un resoconto equilibrato riguardo al Medio Oriente: ma quello di narrare onestamente ciò che vedevo'. Queste parole di Joe Sacco fanno comprendere subito con che animo possiamo avvicinarsi ad un'opera complessa ed emozionante come Palestina, ma soprattutto possono far comprendere in che modo l'autore abbia affrontato la realizzazione di un fumetto così impegnato e, perché no, ambizioso.

Scartata l'ipotesi del resoconto equilibrato, obiettivamente quasi impossibile da realizzare, l'autore decide di soffermarsi sulla storia di chi più di ogni altro vive sulla propria pelle il dramma della questione mediorientale: il popolo palestinese.
Il fatto di voler rappresentare il punto di vista palestinese non significa voler mancare di obiettività né di criticità. Il resoconto dei fatti è fedele alle esperienze del giornalista/disegnatore Sacco che non utilizza una rappresentazione manichea e non fa niente per rendere i palestinesi più simpatici o per nascondere le colpe di entrambi i popoli in questa guerra.

Palestina è quindi lo sguardo di un americano, con tutti i pregiudizi che un occidentale può avere, sulla questione palestinese. E' un viaggio nell'inferno di chi vive in una situazione continua di oppressione, in un territorio occupato.
Palestina è anche quello che i giornali e la tv non mostrano; le immagini della stampa si fermano ad attentati e rappresaglie su larga scala, agli aspetti più estremi ed eclatanti di una guerra che produce i suoi effetti nella vita di ogni giorno impedendo un'esistenza normale, una vita tranquilla e banale.

La spinta ad intraprendere un viaggio così difficile è data a Sacco dall'inizio della prima intifada. Joe Sacco, disegnatore di fumetti ma anche giornalista, è fermamente convinto che l'immagine del conflitto israelo-palestinese data da giornali e tv sia limitativa, filtrata dai media e quindi assolutamente parziale. E decide quindi di andare in Palestina e documentarsi in prima persona, vedere le due facce della medaglia.
L'autore si muove alla volta di Israele e dei Territori occupati sul finire del 1991, con l'intifada già da tempo in atto. L'intifada, la sollevazione dei palestinesi contro l'occupazione israeliana, frutto della condizione di oppressione del popolo palestinese da parte di Israele è il tema centrale e prevalente, ma non l'unico, di Palestina.
D'altronde per l'autore sarebbe impossibile non parlare delle condizioni di vita dei palestinesi sottoposti a violenze ed abusi da parte dei militari, a rastrellamenti e detenzioni senza processo, ad una giustizia amministrata da tribunali israeliani, a torture ed alla violazione continua delle convenzioni internazionali sui diritti dell'uomo con i militari israeliani che non esitano ad agire con violenza persino negli ospedali.
'La versione israeliana è ben conosciuta e dominante, per questo preferisco scrivere dei palestinesi, le cui storie non sono ben documentate' dirà Sacco a proposito del suo lavoro.

Palestina è stato frutto di un lavoro lungo e complesso da parte dell'autore.
Si tratta del resoconto del suo viaggio in Medio Oriente, due mesi a cavallo tra la fine del 1991 ed il 1992, viaggio durante il quale Sacco ha visitato le più importanti città palestinesi, si è mescolato alla gente ed ha raccolto quante più informazioni possibili attraverso i racconti e le testimonianze delle persone, i racconti di chi è stato nelle prigioni israeliane (la maggior parte dei giovani palestinesi), di chi è stato ferito dagli scontri, di chi ha perso parenti ed amici.
Ovviamente questo è il nodo centrale della vicenda ma Sacco si sofferma anche su altri aspetti della complessa situazione dal ruolo delle donne alle tradizioni del popolo palestinese, dalle condizioni di vita all'economia non tralasciando di delineare il quadro storico che ha portato alla questione mediorientale.

Armato di un taccuino, un diario personale, un registratore ed una macchinetta fotografica Sacco ha preso appunti, testimonianze, tratteggiato su carta luoghi e personaggi e fotografato tutto quello che gli accadeva intorno per riuscire ad essere quanto più preciso e scrupoloso nella rappresentazione di luoghi, fatti e persone.
Durante il viaggio Joe Sacco ha preso appunti scrupolosi su quello che ha visto e sentito; spesso l'autore riusciva a trascrivere il tutto solo la sera, una volta al sicuro in casa, visto che non sempre le condizioni esterne consentivano all'autore la giusta calma e tempo per fissare avvenimenti ed idee su carta.
Insieme al diario l'autore ha curato un dettagliato resoconto fotografico di luoghi e avvenimenti, cosa che gli ha consentito di riprodurre anche gli ambienti con la massima fedeltà, una volta tornato in patria.
Il fumetto infatti ha visto la realizzazione solo dopo il rientro dell'autore dai Territori.

La grande mole di lavoro che si cela dietro le tavole di Palestina è ben evidente sin dalle prime pagine del fumetto e la resa grafica dell'opera, le splendide tavole estremamente curate nei dettagli ed un tratteggio certosino hanno impegnato l'autore per oltre tre anni.
Il fumetto è stato pubblicato a puntate su rivista, a partire dal 1993, ed in seguito raccolto in un volume unico diviso in nove capitoli corrispondenti ai precedenti nove albi pubblicati. Ogni capitolo è a sua volta strutturato in episodi più o meno lunghi (si va da una sola tavola per Una barzelletta palestinese alle 33 tavole di Pellegrinaggio).

Nel 2009 Joe Sacco ha ripreso a narrare gli avvenimenti dei Territori nel fumetto Footnotes in Gaza.

(03/01/2010)

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