Il marchio dei banditi

Il marchio dei banditi, episodio del fantasy Thorgal firmato Rosinski / Van Hamme datato 1995

[storia]

Il marchio dei banditi


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Il marchio dei banditi è il 18mo episodio lungo della saga fantasy di Thorgal pubblicato nel 1995 sul ventesimo albo dedicato al personaggio. L'episodio è realizzato dai creatori della serie, Van Hamme ai testi e Rosinski ai disegni e colori. 

Il marchio dei banditi si colloca temporalmente a tre anni di distanza dagli eventi narrati nel precedente episodio (La fortezza invisibile). Protagonisti delle vicende sono Aaricia e i suoi due figli, Jolan e Lupa, sempre accompagnati dal loro inossidabile cane Muff. I due piccoli sentono la mancanza del padre e non riescono a capire il motivo del suo allontanamento. Soprattutto la piccola Lupa, che non lo ha mai direttamente conosciuto, ne aspetta con ansia il ritorno. Entrambi sono bambini speciali e mentre Jolan si esercita di nascosto per controllare i suoi poteri, scopriamo che Lupa può percepire i pensieri degli animali e comunicare con loro.

Aaricia continua vivere nel suo villaggio natale insieme alle altre donne. Tutte attendono il ritorno degli uomini partiti per le ultime razzie prima dell’inverno. L’attesa si fa lunga e disperata. Del gruppo di guerrieri partiti, rientrerà soltanto un sopravvissuto che racconterà della distruzione della flotta vichinga ad opera del terribile Shaigan senza pietà, che altri non è che Thorgal. A questo punto l’ira di tutto il villaggio verrà indirizzato su Aaricia e i suoi figli, che verranno banditi dal villaggio. La giovane principessa inoltre verrà marchiata a fuoco sul viso per far conoscere a tutti lo status sociale di reietta. Le donne del villaggio saranno aizzate dall’invidia di Vigrid, che chiederà di fatto il Wehrgeld, facendo requisire tutte le proprietà degli Aegirson e facendoli esiliare.

Soltanto la fedele Solveig, di nascosto, aiuterà Aaricia ed i suoi figli, contravvenendo alla legge vichinga. I tre proscritti cercheranno di raggiungere il grande fiordo per imbarcarsi alla ricerca di Thorgal. Ovviamente il viaggio sarà funambolico, ricco di colpi di scena. Si scoprirà che tutta la vicenda è orchestrata, ancora una volta, dalla malvagia Kriss, che nutre sete di vendetta nei confronti della bella Aaricia, che catturerà insieme alla figlia Lupa. Jolan, invece, dopo aver liberato gli schiavi dalla fortezza del “Bizantino”, mercante di schiavi in combutta con Kriss, e aver riscattato l’onore del padre, si metterà sulle tracce di Shaigan e di Kriss per riunire la sua famiglia.

Episodio questo caratterizzato dalla assenza fisica di Thorgal, che apparirà in una sola vignetta, e che vede come protagonisti i suoi figli, Jolan e Lupa. Il ritmo con cui si sviluppano gli eventi è sempre incalzante e coinvolgente. Anche in questo caso non mancano richiami di varia natura alla storia ed alla letteratura.

Innanzitutto, come non fare un parallelo, seppur una rapida assonanza, tra la nuova identità del protagonista, ovvero il pirata Shaigan senza Pietà, e un altro noto uomo del nord, che per un periodo della sua vita sarà noto come il pirata Amra il Leone? Il riferimento al Conan howardiano è d’obbligo, ma si tratta appunto di un assonanza fugace, poiché le due storie si differenziano in maniera sostanziale. Thorgal è vittima inconsapevole di una perfida macchinazione, Conan percorre la sua strada di ladro, predone, assassino che lo porterà sino al regno di Aquilonia. Resta interessante, però sottolineare i trascorsi corsari dei due uomini del Nord.

Interessante il richiamo dei due autori all’usanza vichinga del Wehrgeld, ovvero “il prezzo dell’uomo”. Questa indennità, presente nel diritto penale di alcune popolazioni norrene e poi germaniche, stabiliva il valore teorico in denaro di un uomo o di una donna. In caso di omicidio (o anche di ferimento e/o offesa verbale) la famiglia del danneggiato poteva dunque rivalersi su chi aveva commesso il reato o sul suo parente più prossimo. I longobardi porteranno in Italia l’istituto del guidrigildo (Wehrgeld), che sarà introdotto ufficialmente nel 683 d.C. con l’editto del Re Rotari.

Nella società vichinga, soprattutto in Islanda e nello Jütland, per porre un freno alle faide basate sul concetto di onore, che trovava esplicazione nella vendetta, venne inquadrato giuridicamente il Wehrgeld, come riparazione di vario genere che lavasse l’oltraggio subito non più col sangue ma con risarcimenti materiali, il cui ammontare veniva deciso dal Thing. Nonostante tale possibilità pacifica, per i Vichinghi, però, restava forte il concetto dell’onore, inteso come rispetto altrui nei propri confronti, pertanto ogni oltraggio doveva essere lavato con una massiccia rappresaglia. In tal senso la vendetta diventava un dovere morale, e chi non si sottometteva a tale dovere andava soggetto al disprezzo universale, indegno di vivere in una comunità di liberi. Nel periodo vichingo, quindi, il guidrigildo anche se già in essere, non riscuoteva grande successo. Infatti delle circa cinquecento faide che si conoscono dalle saghe, solo una trentina furono risolte ricorrendo al giudizio del Thing ed al wehrgeld.

Inoltre il tribunale locale (Thing) per i delitti considerati più gravi, poi, poteva condannare anche alla proscrizione, durante la quale il colpevole perdeva ogni diritto. Le saghe islandesi raccontano anche di una “piccola proscrizione”, ovvero un esilio fuori dall’isola per una durata di tre anni. A tale pena, ad esempio, venne condannato, dopo aver commesso un omicidio, anche il celebre Erik il Rosso, che nel 982 venne esiliato dall’Islanda e fece rotta verso Ovest. Il navigatore, dopo aver solcato mari ghiacciati, dopo aver doppiato l’odierno capo Farewell e dopo aver puntato verso Nord, giunse sul fianco sud-occidentale della Groenlandia, riscaldato dalla Corrente del Golfo. L’esploratore impiegò i tre anni dell’esilio a perlustrare questa nuova terra che offriva fiordi e possibilità di stanziamento, per il clima favorevole e per la ricchezza terre e fonti di sostentamento. Al termine dei tre anni Erik rientrò in Islanda e raccontò della “Grönland, la Terra Verde” che ben presto divenne meta di una migrazione di massa.

Ovviamente il fenomeno della proscrizione non era legato solo al mondo norreno, ma diffuso ad ogni latitudine. Ad Atene troviamo l’istituzione giuridica dell’ostracismo col quale si condannava ad un esilio di dieci anni coloro i quali potevano rappresentare un pericolo per la città. Nel mondo greco però tale proscrizione aveva spesso un significato politico. Plutarco, ad esempio, nelle Vite Parallele ci racconta di come Aristide venne ostracizzato perché la sua buona fama lo rendeva un potenziale tiranno.

Inoltre, elemento geografico stuzzicante, che troviamo in questo episodio, è rappresentato dal mercante di schiavi noto come il “Bizantino”. I primi contatti tra vichinghi e bizantini si hanno probabilmente intorno al 840 d.C. La via di comunicazione principale era la via variago-greca, che collegava la Scandinavia, la Rus’ di Kiev e l’impero bizantino, attraverso il fiume Dnepr. E’ consentito pensare, quindi, che questo personaggio raggiunga, proprio grazie a questa via di comunicazione, il mare del Nord e qui incontri Kriss e Shaigan.

Infine, nel fumetto, vediamo come Gunnar, capo degli schiavi liberati, faccia dono al piccolo Jolan di una pietra del sole, per aiutarlo nella navigazione. Questa magica pietra potrebbe essere la cordierite, silicato di alluminio, ferro e magnesio molto diffuso in Scandinavia. Nelle leggende medievali e secondo alcuni archeologi, tale cristallo può aver aiutato i vichinghi ad orientarsi nelle navigazioni in alto mare grazie alla capacita di evidenziare la polarizzazione della luce solare. Tutto ciò, però, resta un’intrigante ipotesi, ad oggi non suffragata da certezze di ritrovamenti materiali. Tuttavia, l'immagine dei Vichinghi, alla ricerca di imprese su mari misteriosi e pericolosi, che fanno rotta verso Ovest, scrutando il cielo attraverso un cristallo magico, ha il suo irresistibile fascino romantico. Anche il cinema riprende tale suggestione, come, ad esempio, si vede nella prima stagione di Vikings, quando Ragnarr Lodbrok, contravvenendo a quanto ordinato dal Conte Haraldson, salpa facendo rotta verso l’Inghilterra, grazie ad una bussola solare in cordierite.

Il marchio dei banditi viene pubblicato direttamente in volume nel 1995 per Editions du Lombard.

(07/05/2017)

Di seguito alcune delle edizioni pubblicate, in volume o rivista, della storia Il marchio dei banditi

Collana: Thorgal
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Scheda Tecnica

fumetto:
episodio n.:
18
storia:
Il marchio dei banditi
nome originale:
La marque des bannis
data pubblicazione:
01-1995
pagine:
46