Ombre rosse

In sintesi

Una striscia a fumetti sul selvaggio West una volta tanto italiana (da affiancare a classici stranieri come Colt e Catfish), questo è Ombre rosse, un fumetto che Enzo Scarton crea nel 1992 per la rivista Comix.

Il titolo della strip omaggia apertamente quel classico del cinema western che è Ombre rosse di John Ford, un titolo felice per un fumetto che, come recita l'occhiello, narra di 'Storie di eroiche giacche blu e selvaggi ignoranti che succedono qua e là nel lontanissimo Ovest'.

I suoi personaggi, consapevoli di essere soltanto i protagonisti di una stralunata comic strip, guardano sempre fisso verso il lettore non mostrando mai il loro profilo e creando una sorta di complicità con chi legge più che con gli altri attori in scena. Gli sguardi tra i personaggi sono solo trasversali con le pupille che, in caso di necessità, si muovono all'interno dell'occhio per indicare il punto d'osservazione.

Le strip sono accompagnate da un titolo, spesso solo identificativo del protagonista della gag, raramente utile ai fini della striscia stessa.

I protagonisti sono quelli che ci si aspetta in un western classico ovvero soldati dell'esercito regolare, tra i quali spicca il generale Custer, indomabili indiani, mediamente più solari e sorridenti dei visi pallidi, prosperose prostitute/ballerine di saloon, immancabili pianisti, giocatori di poker, solitari cacciatori del Montana, cercatori d'oro, venditori di intrugli miracolosi, pestifere bambine e tanti altri caratteristici personaggi dagli occhi grandi e dal naso pronunciato, spesso veri protagonisti della storia del West come il citato Custer, Calamity Jane o Buffalo Bill, tratteggiati con poche linee dallo stile essenziale ma efficace e divertente di Scarton.

Scarton usa un umorismo giocoso e basilare che si affida, come in genere avviene nelle comic strip, a situazioni ricorsive, nonostante il suo West sia affollato da una grandissima varietà di personaggi, nessuno dei quali riveste il ruolo di protagonista.

(01/03/2015)