Nosferatu

Nosferatu a fumetti, Druillet reinterpreta liberamente il mito del vampiro

[storia]

Nosferatu


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Un Nosferatu molto lontano dalla tradizionale iconografia horror quello creato da Philippe Druillet per la pubblicazione sulla storica rivista di fumetti francese Métal Hurlant.

Il Nosferatu di Druillet si muove, per quello che si intuisce in alcuni dei tanti monologhi del protagonista, in uno scenario post-apocalittico che ha ridotto la terra ad un ammasso di macerie, rendendola desolata ed abitata da pochi esseri umani costretti a mutare, a diventare vampiri, per riuscire ad adattarsi e sopravvivere ai cambiamenti climatici. Un mondo perennemente grigio, nel quale non è più possibile distinguere il giorno dalla notte, un mondo dove il tempo si è fermato e i pericoli, anche per un vampiro teoricamente immortale, possono nascondersi dappertutto, tra le acque melmose di una palude come tra le rovine di vecchi edifici abbandonati.

Le desolate atmosfere del pianeta, composte da cumuli di macerie e sporadiche rovine ancora in piedi, sono splendidamente rese dall'autore con un ricorso massiccio a tonalità grigie ed argento, unici colori utilizzati da Druillet per la realizzazione delle tavole. 

Il protagonista è Nosferatu, apparentemente l'ultimo esemplare di vampiro presente ancora sulla terra, a dispetto dei suoi nemici numerosi e assai pericolosi tra i quali spiccano i monchi, esseri senza mani che si nutrono di vampiri ed ormai infestano il pianeta.

Un vampiro visto quindi come naturale evoluzione del genere umano e come ancora di salvezza rispetto alla barbarie portata avanti dagli altri esseri che infestano il pianeta. Un vampiro capace di un'amore incondizionato per l'arte e la poesia, capace di recitare Una carogna di Baudelaire ad un manichino di donna, Lilit, forse l'ultima possibilità di vivere un amore in un mondo del quale si è l'unico sopravvisuto ('al punto in cui mi trovo vale più di tutte le ninfe e di tutte le innamorate del mondo... sono finiti i tempi in cui gli sguardi si incrociavano lungo le strade, tra quei fiumi di esseri liberi e disponibili...').
Un vampiro che parla per citazioni, ama recitare e presenta una naturale predisposizione per la filosofia ed un'avversione per il cibo e per la natura che lo costringe continuamente alla ricerca di sostentamento ('il mio corpo è qui... a reclamare un misero pasto... ciò che quotidianamente gli è dovuto, per disseminare quà e là, questi luridi stracci, di secchi escrementi, anche privi di odore... che tristezza...').
Questa desolazione è il frutto della solitudine nella quale Nosferatu è precipitato dopo la morte di stenti del suo amore, Imma.

Eppure la solitudine non durerà in eterno. Ben presto Nosferatu incontrerà alcuni suoi simili ma si renderà altrettanto presto conto di come la sua condizione di isolamento, appena lasciata alle spalle, non era poi così malvagia. Questa consapevolezza lo porterà ad organizzandosi per cercare di fuggire dai suoi simili e trovare un posto migliore nel quale vivere, magari su un altro pianeta.

Il fumetto è un mix di fantascienza ed horror ma le contaminazioni sono molte e spaziano tra tanti generi comprendendo il teatro e la poesia. I lunghi monologhi che Nosferatu intrattiene con se stesso superano di fatto la condizione di vampiro in un mondo post-atomico e parlano, metaforicamente, di quella che è la condizione umana.

Gli incontri sono pochi e relativamente poco interessanti e lo stesso dicasi per i saltuari scontri con i tanti nemici. Nosferatu è un vampiro nato per essere solo, abituato a parlare tra sé e sé ed anche a recitare da solo la sua parte di vampiro filosofico; quella che vediamo è forse soltanto la messa in scena di un nosferatu teatrante per il pubblico dei lettori (Nosferatu dirà ad un certo punto: 'bisognerebbe mettere in scena qualcosa per ammazzare il tempo... ma per chi... è questo il problema. Senza amore, senza pubblico, ogni declamazione diviene... masturbazione').

E' probabilmente superfluo precisare come a parte il titolo ed alcuni fugaci punti di contatto, il Nosferatu di Druillet non ha niente a che vedere con l'omonimo film di Murnau né tantomento con la tradizionale figura del vampiro.

In Italia è possibile recuperare questo fumetto nel bel volume cartonato Nosferatu, pubblicato nel 2002 dall'editore Grifo Edizioni.

Dal fumetto è stato tratto, sempre nel 2002, un film d'animazione per la Tv, Nosferatu, diretto dallo stesso Druillet

(01/07/2012)

Di seguito alcune delle edizioni pubblicate, in volume o rivista, della storia Nosferatu

Collana: Druillet
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Scheda Tecnica

storia:
Nosferatu
nome originale:
Nosferatu
data pubblicazione:
1978
pagine:
53