[storia]
I piccoli di Gashlycrumb
I piccoli di Gashlycrumb (in originale The Gashlycrumb Tinies: or, After the Outing), una delle opere più note di Edward Gorey, totalmente intrisa del suo gusto grottesco e macabro, è una sorta di bizzarro abecedario di morti infantili.
Al posto dei consueti abecedari didattici, ricchi di parole dolci, di nomi di alberi, frutta ed animali, troviamo un elenco in rima di 26 piccole morti di altrettanti bimbi. Il nome di ogni bimbo comincia con una lettera dell'alfabeto differente, partendo dalla A di Amy che cadde dalle scale per arrivare alla Z di Zillah che trincò troppo alla svelta.
I piccoli protagonisti sono immortalati e raggelati in istanti significativi, che assumono un aspetto particolare alla luce della breve didascalia che li accompagna. La tranquilla immagine di un semplice bambino seduto ad un tavolo nell'attesa di mangiare una pesca assume un tono completamente differente appena apprendiamo che il piccolo morirà soffocato.
In qualche caso vediamo i corpicini martoriati dei piccoli defunti, come nella cruenta immagine di Kate, "colpita da una scure", ma nella maggior parte dei casi osserviamo i bimbi qualche istante prima della tragedia, con un senso del ritmo e della suspense quasi hitchcockiano. Basti vedere la morte di Tito ("che volò in tre tronconi"). L'immagine di Tito raffigura un bimbo che sta per aprire un apparentemente innocuo pacco regalo. Ma la didascalia ci avvisa implicitamente che quel pacco non è così innocuo. E' evidente che quel plico salterà in aria. E la tensione cresce come quando Hitchcock ci avvisa che c'è una bomba sotto il tavolo e noi aspettiamo che esploda. Speriamo che il bimbo non apra il pacco e ci interroghiamo su quello che è avvenuto prima, sulla provenienza del plico e su ciò che sta per accadere. E continuiamo a fissare il bambino, come se ad un tratto l'immagine si dovesse animare ed il pacco dovesse esplordere. Ma l'attimo raggelato è sempre l'istante che precede il fatidico evento.
Lo stesso accade con la maggior parte dei bimbi, fotografati qualche attimo prima di una sorte sfortunata, nei loro innocui giochi e attività (nascondersi sotto il tappeto o scendere le scale può essere ugualmente pericoloso). In qualche caso l'atroce morte avviene fuori campo, all'esterno dei limiti della vignetta. In pochi rari casi vediamo la triste fine di un bimbo in tutta la sua esplicita brutalità. In qualche caso dobbiamo riflettere un po' prima di capire il contesto e la dinamica della morte.
Il modo eccezionale in cui ogni immagine è pensata riesce a trasformare quella immagine in una storia, di cui riusciamo a vedere un po' di ciò che è avvenuto prima ed un po' di quel che verrà dopo.
E' evidente il raffinato umorismo presente dietro una tematica così macabra, che unisce l'esasperazione di luoghi comuni sulla pericolosità di tante situazioni per l'infanzia ad un gusto per il nonsense e per l'assurdo radicato in Gorey ad una meticolosa elaborazione delle vignette, capaci di cogliere il momento perfetto da immortalare.
Come sempre lo stile grafico dell'autore può ricordare illustrazioni e incisioni di inizio secolo. Le tematiche e lo stile di Gorey possono portare alla mente anche i moderni lavori di Tim Burton, il grande regista americano (che sicuramente conoscerà l'autore). La raccolta di piccole morti di Gorey può tra l'altro ricordare l'antologia di poesie di Tim Burton dal titolo Morte malinconica del bambino ostrica e altre storie.
I piccoli di Gashlycrumb è stato realizzato nel 1963 ed è in origine, come la maggior parte delle opere di Gorey, un volumetto con un'immagine ed una didascalia per pagina. In antologie successive l'impaginazione della storia può risultare variata. Per esigenze di rima non sempre la traduzione italiana riesce a rendere con lo stesso fascino il laconico humor dell'originale.
(26/10/2011)