[storia]
Pagliacci
Poche pagine per raccontare la follia e il nonsense della guerra.
Parliamo di una guerra qualsiasi e di poche tavole splendidamente illustrate dal grande autore croato Daniel Zezelij. I testi sono di Ade Capone e la storia è stata pubblicata per la Liberty, la società editrice dello stesso Capone.
Vediamo un gruppo di soldati avanzare lungo la periferia desolata di quella che intuiamo essere una grande metropoli. Le strade sono deserte, si respira un'atmosfera strana, carica di silenzio e di oscuri presagi.
Finalmente i militari incrociano qualcuno, si tratta di tre artisti da circo, rimasti da soli e in fuga verso il confine.
I soldati si uniscono ai tre, si fermano a mangiare e a parlare con loro. La vita sembra essere tornata alla normalità.
La compagnia di artisti decide di improvvisare uno spettacolo per i militari: si preparano, si cambiano d'abito, un po' di trucco e via le facce tristi, facce sorridenti di clown invadono le strade.
Ballerine, trapezisti e pagliacci riempiono di vita le strade deserte ed ormai buie.
I soldati guardano con attenzione lo spettacolo. Si affacciano sui loro volti i primi sorrisi.
La tragedia è dietro l'angolo.
Un attacco improvviso da parte del nemico. Alcuni uomini rimangono a terra, tra loro la ballerina del circo.
E' solo un attimo, gli spari cessano, la calma torna ancora più irreale.
I due artisti rimasti, il clown e il saltimbanco, continuano lo spettacolo come se nulla fosse successo, uno spettacolo carico di significati sulla stupidità della guerra.
I militari osservano e per una volta sembrano capire, per quel giorno niente più guerra, niente più spari. Ma domani il rumore delle armi si alzerà ancora più forte.
I soldati si ricompongono e raccolgono le idee.
"Chissà che ne sarà di quei pagliacci..." si chiede un giovane militare. E finalmente qualcuno sembra aver capito "Pagliacci? non sono loro i veri pagliacci, soldato."
La 'parabola' non potrebbe essere più chiara. Feroce satira militare il cui pregio è nel non dire e non far pesare niente, lasciar parlare le immagini dense di significati di Daniel Zezelj. Anche la battuta finale non è strettamente necessaria, il titolo della storia è sufficiente a far capire e giudicare chi siano i pagliacci, in questa e in ogni guerra.
Questa storia nasce da una vecchia idea di Ade Capone, più volta proposta agli editori e sempre rifiutata perché troppo particolare. Per realizzarla in piena autonomia, Capone ha dovuto autoprodurla grazie alla sua casa editrice (la Liberty appunto).
La storia è dedicata a Hugo Pratt.
(01/12/2008)