[storia]
La città
Pubblicata per la serie "I Grandi Comici del Fumetto" della Sergio Bonelli Editore, "La Città" è una storia un po' anomala nel panorama bonelliano.
Basti vedere gli autori che hanno messo mani a testi e disegni, si tratta di due maestri del fumetto italiano, esterni allo staff della Sergio Bonelli Editore. La sceneggiatura è di Bonvi, al secolo Franco Bonvicini, autore prematuramente scomparso poco dopo la realizzazione della storia in seguito ad un incidente stradale ed è quel misto di follia e genialità a cui l'autore ci ha da sempre abituato nel corso della sua prolifica carriera di fumettista.
I disegni sono del grande Giorgio Cavazzano, autore che non ha certo bisogno di presentazioni, qui al lavoro senza le restrizioni dovute al pubblico prevalentemente di ragazzi cui di solito sono rivolti i suoi fumetti, ha potuto creare situazioni ed ambienti più adulti.
"La città" è composta da quattro storie accomunate dall'ambientazione metropolitana e dai misteri che si possono nascondere tra i suoi palazzi, introdotte da una breve comparsata di Martin Mystère.
La Città - 1
Un regalo per Victor-Victoria
Trelkowsky, lo strano
vicino di casa
Cosa si può celare dietro le apparenze di un vicino di casa modello? Avrà qualcosa da nascondere?
E' quello che si chiede il poliziotto corrotto Pop, ossessionato dagli stranieri dopo che sua moglie è scappata con un ballerino di flamenco.
Decide quindi di indagare sulla vita del suo vicino di casa, uno straniero di nome Trelkowsky.
I risultati sono più sorprendenti del previsto. Spiando lo straniero da un buco nel muro lo vede spogliarsi completamente e poi togliersi nche la pelle. Si rende conto quindi di come lo straniero sia è una strana entità solita cambiare pelle ogni giorno come fosse un vestito.
Pop si decide ad intervenire, attende che lo straniero esca di casa ed entra in azione nascondendogli la pelle di ricambio...
La storia ha un'ambientazione un po' diversa da quelle a cui ci ha abituato Cavazzano e si dipana nei bassifondi di una metropoli tra quartieri malfamati, prostitute e derelitti.
Il titolo della parte fa ovviamente riferimento al film "Victor-Victoria" di Blake Edwardws, e lo omaggia con un personaggio del fumetto dallo stesso nome che riceverà in regalo la pelle dello straniero sottratta da Pop.
La Città - 2
Sterminateli senza pietà!
Rincasare tardi la sera per i sobborghi di una grande metropoli può portare a degli strani incontri.
No, non stiamo parlando dei soliti teppistelli, e neanche di protettori o senzatetto. Gente ancora più strana come il ragionier Mirolani, un simpatico ometto che va in giro ad ammazzare Skuntz.
E proprio nel ragionier Mirolani si imbatte una notte, tornando dal lavoro, il nostro protagonista, un programmatore di computer.
Il ragionier Mirolani si offre gentilmente di uccidere lo Skuntz appollaiato sulla spalla del programmatore e, armato di un affilato spadone, si lancia all'inseguimento dello Skunz.
Il nostro protagonista non riuscendo a vedere lo SKunz e, spaventato dalla figura del ragioniere, fugge a gambe levate rifugiandosi nella propria abitazione.
La notte prosegue angosciosa, il sonno tarda ad arrivare, la casa sembra ostile e non ci si riesce a togliere l'impressione di essere osservati.
Finalmente nel mezzo della notte al programmatore si materializza l'oscura presenza dello Skunz, che nella sua immaginazione assume la forma di un omino verde alto 20 centimetri.
Lo Skunz lo mette in guardia sull'arrivo del suo Sukio personale, un essere molto dannoso che si ciba della emotività della gente.Gli Skunz provano a respingere gli attacchi del Sukio ma spariscono quando sentono nominare il ragionier Mirolani.
Il Sukio riesce così a possedere la sua preda aprendo la sua immaginazione ai più reconditi desideri e sogni.
Il programmatore rimane tutt'altro che scontento dell'esperienza e decide di unirsi al ragionier Mirolani nella caccia e lo stermino della dannosa minaccia rappresentata per l'umanità dagli Skuntz.
Questa storia assurda e molto particolare non è in realtà originale. Era stata già pubblicata da Bonvi molti anni prima con il titolo Sterminarli senza pietà.
La trama e i dialoghi sono ricalcati e ripresi quasi identici. Stranamente si è ritenuto opportuno cambiare i nomi dei personaggi. Nella storia originale gli omini verdi alti venti centimetri si chiamano Helzapoppi mentre il nefasto essere che si ciba dell'emotività degli umani è lo Sgalbedro.
Il cacciatore di Helzapoppi è invece il ragionier Edoardo Filippetti.
Qui potete vedere un raffronto tra un Helzapoppo del Bonvi ed uno Skuntz di Cavazzano, lo stesso personaggio nelle due interpretazioni.
La Città - 3
Il guardiano della città
Ne "Il guardiano della città" seguiamo le vicende di un barbone filosofo, perfettamente a suo agio nella sua situazione ("La città è la mia casa, e ci vivo da Dio..."), che ama tenere sotto controllo la città e gli strani comportamenti che da un po' di tempo sembrano avere i suoi abitanti (in particolare i netturbini, che sembrano riempire i bidoni della spazzatura invece di svuotarli).
Il guardiano della città
Il guardiano della città, come ama definirsi, vive ogni giorno strane avventure, e allora può capitare, una vigilia di Natale, di incontrare una persona così triste che ha deciso di togliersi la vita e allo stesso tempo un angelo che ha bisogno di compiere una buona azione.
Pur non sentendosi più di tanto parte in causa il nostro uomo cercherà di metterli in contatto per risolvere i loro problemi salvo tornarsene subito nel proprio scatolone a leggere un buon libro appena uscito ("Le avventure di Tom Sawyer" regalatogli gentilmente dall'angelo promosso ad angelo di prima categoria) mentre tutto intorno la neve si accumula per strada.
Il richiamo cinematografico anche in questa storia è lampante, "La vita è meravigliosa" di Frank Capra. Almeno quello più evidente perchè in questo come in tutti gli episodi, le citazioni sono molte e più o meno evidenti.
La Città - 4
L'albergo del signor Gotié
Eitù, il protagonista della
storia
Nell'ultima storia Bonvi e Cavazzano si cimentano con l'horror. Le vicende vengono narrate dal punto di vista di un bambino che vive in una famiglia disagiata, senza padre e con la madre che si prostituisce.
Il bambino passa tutto il giorno in strada, e ha due soli amici: il signor Rashid e il signor Verlaine, lo sporco beduino e il cane di un infedele, come amano chiamarsi tra di loro.
Le vicende ruotano intorno a degli orrendi omicidi in cui le vittime vengono trovate con la gola tagliata e le viscere asportate.
Un malefico vecchietto, in cui si imabatte il bambino, sembra saperne più di qualche cosa. Il bambino scopre che è il vecchio a uccidere le vittime e a mangiarne le viscere.
Lo Djinn, il demone
malvagio
A quel punto non resta che rivolgersi ai suoi amici che intuiscono trattarsi di un Djinn ("un essere molto malvagio" spiegano al ragazzo) e decidono di fermarlo.
Il titolo è un riferimento alla legione straniera (l'hotel di Monsieur Gautier, in cui il signor Verlaine ha prestato servizio in passato).
(01/12/2008)