Nero

Nero, rivista di fumetti noir d'autore anni novanta targata Granata Press

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Nel dicembre 1992 si affaccia nelle edicole italiane una nuova rivista antologica di fumetti, Nero, pubblicata da Granata Press.
Si tratta di una rivista brossurata, 68 pagine in bianco e nero, di 17x26 cm, che ha come genere di riferimento il cosiddetto Noir per usare il diffuso termine francese, o il Nero del titolo, per usare il corrispettivo italiano.

Nero nasce da un'idea di Luigi Bernardi e Giuseppe Ferrandino, autori convinti che il genere pur avendo dato gran prova di se in Italia qualche anno prima con personaggi come Diabolik, Kriminal, Satanik, Sadik e simili, abbia ancora molte cose da raccontare.

Nel primo numero della rivista vengono chiarite le regole di Nero:

1) E' una rivista per tutti perché ci stanno colpi di scena, mazzate e un sacco di azione. Però non è per famiglia, a causa delle maleparole.
2) Le storie andranno avanti a cicli. Ogni sei numeri si ricomincia con materiale fresco.
3) Il Nero Moderno di norma va ambientato nella Metropoli Moderna, ma noi lo ambientiamo dove ci pare.
4) Evviva Garibaldi.

Tralasciando le ultime due regole che poco aggiungono all'approfondimento degli aspetti della rivista si può concordare su come le dosi di violenza, giustamente presenti in un fumetto noir, possano non renderlo indicato alla generalità dei lettori.
Il discorso delle saghe (come definite dalla stessa rivista) cicliche non è sempre rispettato, alcuni fumetti durano più di sei episodi ed altri, specie andando avanti nella pubblicazione, sono proposti integralmente su di un unico albo.

Tra le saghe pubblicate da Nero spicca, sin dal primo numero, la serie in sei episodi Storia di cani di Ferrandino e Caracuzzo (che in realtà andrà oltre i sei episodi originariamente previsti), violenta parabola sulla criminalità organizzata napoletana.
Sempre sul primo numero, e tanto per contravvenire subito alla regola della Metropoli Moderna, viene proposta La chiesa trionfante, saga in 5 parti d'ambientazione medievaleggiante.
Ambientazione urbana invece per Acquanera di Anna Settebagni (ai disegni inizialmente Saudelli a cui seguono Soldi e Rotundo), fumetto incentrato sulla vita di Igina, una tranquilla impiegata romana, e alcuni strani accadimenti.
Dal numero 5 della rivista prende il via l'interessante Pig Pig Pig, una sorta di indagine sulla morte di Pier Paolo Pasolini (testi di Dufaux e disegni di Rotundo).

Non mancano storie ispirate a vecchie glorie del fumetto noir, come Diabolik (Il re di Ferrandino e Valdambrini) e Kriminal (K di Ferrandino e Vannini), nelle quali l'omaggio ai fumetti originali si mescola col tentativo di illustrarne potenziali sviluppi.

I personaggi che hanno fatto grande il nero a fumetti ritornano in Nero d'annata con illustrazioni che omaggiano Zakimort, Fantomas, Satanik e simili.

Tra i fumetti ricorrenti è presente il Dizionario ragionato del genere nero nel quale autori di volta in volta diversi si divertono ad immaginare brevi storie incentrate sui differenti aspetti del genere noir (amoroso, dark, crepuscolare, erotico e così via). Tra gli autori Ferrandino e Saudelli ai testi e Morales e Di Vincenzo ai disegni.

La qualità delle storie pubblicate su Nero è discontinua, anche se mediamente elevata, così come i modi di affrontare il genere noir; si va dal crudo e violento Storia di cani, all'atmosfera ironica e grottesca di Acquanera a brevi divertissemant estremamente leggeri come gran parte degli episodi del Dizionario ragionato del genere nero.
Sempre molto curata invece la qualità dei disegni che si avvale di un gruppo di autori di tutto rilievo del panorama italiano tra i quali spiccano Saudelli, Caracuzzo, Di Vincenzo, Soldi, De Angelis, Rotundo.

Lo spazio di Nero è quasi integralmente dedicato ai fumetti; non sono presenti lunghi editoriali o articoli di approfondimento e, curiosamente, le poche rubriche presenti sono assolutamente e programmaticamente inutili. Come in NERO risponde, spazio dedicato alle lettere dei lettori alle domande dei quali vengono date risposte inutili ed evasive o ancora la rubrica Vicolo cieco - confessioni d'autore nella quale vengono intervistati gli autori dei fumetti, autori per niente propensi a dire la benché minima cosa su se stessi o sui propri fumetti.

La rivista ha visto la pubblicazione di soli 12 numeri con cadenza, irregolarmente, mensile tra il dicembre 1992 e l'aprile 1994.

(22/02/2012)

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