Colombo

Colombo, la tragedia di un bighellone nella scanzonata versione di Altan

[fumetto]

Colombo


Da un autore caustico e dissacrante come Altan non ci si poteva aspettare certamente un Cristoforo Colombo agiografico e rispettoso del personaggio; non pure il Colombo di Altan è molto efficace e per certi versi forse più reale delle tante rappresentazioni che del famoso navigatore si sono avute nei più diversi ambiti.
Altan realizza il suo Colombo a partire dal dicembre 1976 sul mensile di fumetti e attualità Linus. Colombo verrà poi ripubblicato come allegato dalla rivista satirica Cuore, sempre a puntate. Le storie sono state raccolte nel volume Colombo, pubblicato dalla Glénat nel 1987, e di recente ripubblicate sul volume dedicato ad Altan (L'arte di Altan) per la serie I classici del fumetto di Repubblica.
Colombo è composto da dodici capitoli più un prologo a colori e narra le vicende dell'impresa più famosa del noto navigatore genovese, la scoperta delle americhe; vicenda che viene inframmezzata, attraverso felici flashback introdotti dalla voce narrante dello stesso Colombo, dalla nascita del nostro eroe, dalle sue esperienze giovanili e dagli sforzi compiuti per poter realizzare il suo sogno di gloria, trovare una nuova via per le Indie.

Lo stile di Altan è quello più curato, con sapiente utilizzo di neri e massima attenzione per la composizione e realizzazione delle tavole, che l'autore usa per le storie a fumetti.
I personaggi sono quelli soliti a cui ci ha abituato: uomini grassi e untuosi, dai grandi nasi ritorti e dall'aspetto sgradevole, spesso sporchi e circondati da mosche e insetti di vario genere; soltanto i giovani sembano salvarsi in parte nella rappresentazione di Altan, fanciulli ancora non corrotti nell'animo e nel corpo come il giovane mozzo Mario, puliti, snelli e di bell'aspetto; la situazione migliora quando ci spostiamo sugli indios, a cui va evidentemente il favore dell'autore, dall'aspetto più sano e meno compromesso dagli agi e da una vita di dissolutezze. Anche la rappresentazione del gentil sesso è per Altan abbastanza solita: giovani ragazze, floride e formose con i due buchini delle narici a formare il naso, spesso sagge, emancipate e che hanno capito tutto della vita. Il naso improvvisamente ricompare quando ad essere rappresentate sono donne ormai avanti in età; rimangono comunque più furbe e intraprendenti degli uomini.
Particolare attenzione merita anche il personalissimo stile di scrittura di Altan che quando costruisce le tavole ama commentare gli avvenimenti, chiarire i punti oscuri o semplicemente far sapere che è presente e che segue con il lettore l'evolversi delle vicende. Per questo utilizza gli spazi bianchi che separano le vignette per commentare, nei casi in cui lo ritiene opportuno, gli avvenimenti, o per chiarire quel che pensano i personaggi. Evidentemente il pensiero di un personaggio potrebbe essere rappresentato in altri modi (anche la classica nuvoletta) ma in questo modo è molto più forte il senso di partecipazione dell'autore, non è il personaggio a rivelarsi ma è lo stesso Altan che ci spiega quel che avviene o ci fa prestare l'attenzione dovuta a particolari magari secondari.

In questo Colombo, essenzialmente comico e dissacrante, Altan non perde l'occasione di ritrarre e criticare una società allo sbando, corrotta e traboccante di ideali sbagliati. Critiche ad un progresso che porta solo distruzione (basti vedere i Caraibi del primo capitolo con quelli dopo l'arrivo dei conquistadores); una chiesa, nella persona di Padre Pietro, avida che non si ferma di fronte a nulla per ottenere ciò che vuole. E tutto si muove grazie a favori, tangenti, conoscenze.

Del Colombo di Altan, come di altri lavori dell'autore, si è avuto un adattamento teatrale, nel 1992, a cura del Teatro de los Andes.

(01/12/2008)

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