Cocco Bill

Cocco Bill e l'assurdo West a fumetti di Jacovitti

[fumetto]

Cocco Bill


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Nato dalla bislacca matita di Jacovitti nel lontano 1957, Cocco Bill è un allegro e scanzanato pistolero solitario protagonista di avventure grottesche e divertentissime ambientate nel lontano Far West.
Il west è stato un genere molto frequentato, soprattutto in passato, dai fumetti ed anche le versioni più comiche ed umoristiche non mancano (Lucky Luke, Pedrito el drito, Silas Finn) ma il west che è possibile ammirare sulle tavole di Coccobill è certamente il più folle di tutti.

Il nome del personaggio sembra sia nato dalla storpiatura delle parole 'cocco bello' utilizzate spesso sulle spiaggie dai venditori ambulanti di cocco. La prima apparizione avviene sulle pagine de Il Giorno dei Ragazzi (sin dal primo numero), inserto a fumetti del quotidiano Il Giorno.

L'ambientazione è quella classica fatta di piccoli villaggi in legno ricchi di saloon, banche da rapinare e bische da frequentare, di strade affollate e sconfinate praterie o deserti; anche gli indiani (come l'improbabile razza Ciriuacchia) non mancano e soprattutto non mancano i banditi. Ma tutto sembra essere stravolto e sovvertito dall'umorismo spiazzante e beffardo di Jacovitti.
E così diventa facile che gli indiani parlino un dialetto simil-napoletano, che le città visitate dal nostro eroe abbiano nomi del tipo Parapaponzy-City e che magari per arrivarci sia necessario attraversari stati come il Minnesòreta.
La violenza presente in ogni tavola (morti e feriti non mancano nei fumetti di Coccobill) viene stemperata dall'inarrestabile umorismo del grande Jack.
Il personalissimo slapstick linguistico di Jacovitti fatto di parole inesistenti eppure comprensibili ed estremamente efficaci si combina alla perfezione con lo stile di disegno assurdo e sovraccarico che inonda le vignette di elementi (salami, arti mozzi, tazze da thé, lische di pesce, insetti vari e qualsiasi altra cosa venga in mente all'autore) che spuntano da ogni dove lasciando ben poco spazio libero all'interno delle tavole.
Altra particolarià è data dalle onnipresenti linee cinetiche che conferiscono un elevato dinamismo alle scene sia per quanto riguarda i movimenti dei personaggi, ricchi di capriole e piroette (soprattutto in fase di decesso), sia per indicare nel migliore dei modi le fantasiose traiettorie dei proiettili durante le numerose sparatorie.

Il protagonista del fumetto è Coccobill, un pistolero tutto d'un pezzo sempre pronto a mettersi alla ricerca di banditi e rapinatori (ma non è uno sceriffo, né un cacciatore di taglie). Abilissimo con le pistole ma svelto anche con le mani riesce sempre ad ottenere quello che vuole.
Nonostante sia un vero duro, temuto e rispettato, ha i suoi lati sensibili e così, quando lo vedrete avvicinarsi al bancone del saloon non vi aspettate di sentirlo ordinare una birra o magari un whisky; molto più probabilmente chiederà una semplice camomilla o, nel peggiore dei casi, una camomilla al burro. Solitamente la cosa provoca inarrestabili risate agli altri avventori del saloon almeno fin quando il nostro eroe non rende nota la sua identità.
Si accompagna al fido cavallo, Trottalemme (che verrà chiamato per nome solo a partire dal 1965), anch'esso molto abile e sempre pronto alla battuta dissacrante (ebbene sì, il cavallo di Coccobill parla ma la cosa non ci certo sorprende all'interno di un fumetto che fa della follia e del surrealismo la sua carta vincente).
Un altro personaggio che compare più volte nel fumetto è la maestrina Osusanna Ailoviù (o anche OSusanna Pulastrell), spasimante non ricambiata del cowboy.

Dopo l'originaria pubblicazione su Il Giorno dei Ragazzi, Coccobill ha continuato la sua avventura su numerose altre testate dedicate ad un pubblico giovane (principalmente Corriere dei Piccoli, Corriere dei Ragazzi, il Giornalino e TV Junior) ma ha fatto anche qualche capatina su riviste d'autore (Coccobill Controsestesso sulle pagine di Comic Art) ed ha inaugurato la serie della Sergio Bonelli Editore dedicata a I Grandi Comici del Fumetto (purtroppo chiusa dopo pochi numeri) con la storia Coccobill: diquaedilà (1997).

Tra i collaboratori di Cocco Bill vanno segnalati Ned Bajalica e Luca Salvagno. Bajalica vanta, tra le tante collaborazioni con Jacovitti, la realizzazione dell'ultima storia pubblicata (Coccobill: diquaedilà) mentre Salvagno è l'autore che, in seguito alla morte di Jacovitti avvenuta proprio nel 1997, ha portato avanti le avventure di Coccobill. Entrambi gli autori rendono alla perfezione lo stile assurdo e sovraffollato di Jacovitti anche se resta evidente la differenza di tratto.

Il fumetto ha avuto un primo avvicinamento al mondo dell'animazione all'epoca di Carosello, quando furono realizzati dei brevi spezzoni animati per pubblicizzare dei gelati. Più di recente, a partire dalla fine degli anni novanta, sono state realizzate vere e proprie serie a cartoni animati delle avventure di Coccobill.

(06/08/2009)

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In occasione del 50mo anniversario della nascita di Coccobill, il Museo Italiano del Fumetto pubblica online la prima storia.
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