Apocalisse personale

Apocalisse personale - Signal to Noise di Gaiman e McKean

[storia]

Apocalisse personale


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Ancora una volta è grazie alla rivista Corto Maltese che è possibile leggere in Italia, a ridosso della sua pubblicazione in patria, un nuovo capolovoro della acclamata coppia di artisti Neil Gaiman - Dave McKean. Si tratta del bel fumetto Signal to Noise, per l'occasione rititolato in modo forse eccessivamente didascalico Apocalisse Personale.

La storia, decisamente insolita per un fumetto, matura ed adulta, parla di un registra cinematografico di talento, un regista di film complessi, inquietanti, profondi (di cui vediamo qualche ipotetica affascinante locandina realizzata da Dave McKean). Il regista ha in mente un nuovo progetto che cerca di sviluppare nella sua testa prima di passare a scriverne una sceneggiatura, un progetto sulla fine del mondo o meglio sull'apocalisse attesa e non arrivata, quella dell'anno mille. Il film dovrebbe essere ambientato nel 999 e seguire il comportamento e la follia degli abitanti di un piccolo villaggio del Centro Europa, un villaggio situato alle pendici di un monte.

Mentre il progetto prende corpo al regista viene diagnosticato un male incurabile destinato a lasciargli pochi mesi di vita. Inizia così una sua personale odissea fra i medici, i pochi amici e colleghi che cercano di stargli vicino e le faccende quotidiane che perdono senso e significato.

Dopo tre mesi il regista, che nel frattempo continua ad avere nella sua mente i personaggi, le ambientazioni ed i dettagli della sua nuova storia, ricomincia a scrivere. Scrive il soggetto del suo nuovo film, dipinge i personaggi allucinati che si dirigono verso la cima della montagna per aspettare la fine del mondo, che si dirigono verso l'apocalisse. E le frasi, i commenti, le scene, assumono un aspetto particolare alla luce del loro rapporto con la sorte del regista, con la sua imminente apocalisse personale.

La sua vita, il suo lavoro, tutto è visto con altri occhi ("Dicevano - i critici, gli specialisti - che la mia visione era angosciante. E io ero d'accordo. ... Nei miei mondi la gente moriva. E pensavo che fosse onesto. E pensavo di essere onesto. Pensavo di dire la verità. Pensavo... Erano attori. Facevano solo finta, di morire."). E noi seguiamo le sue difficili decisioni ed il formarsi delle sue idee sul film, la selezione di personaggi, scene, idee, un gobbo che vaga nel villaggio deserto contento della fine del mondo, della fine delle sue pene. In cima alla montagna la gente che aspetta la fine del mondo ha atteggiamenti diversi, chi è calmo e rassegnato, chi si pente e si flaggella.

La scelta di rappresentare come protagonista un regista aiuta a giocare sul ruolo della funzione creativa ed a dare un'idea su quello che ruota intorno alla creazione ed alla realizzazione di un soggetto ("C'è un villaggio nella mia mente. ... E' l'unica chance di vita, per questi che ho in testa. Se non li scrivo, moriranno con me..."). Il registra cerca di individuare, insieme ai suoi personaggi, accompagnandoli nel loro doloroso percorso, un senso o una giustificazione per il suo lavoro, per la sua esistenza.

Signal to Noise è un fumetto complesso e doloroso, ricco di simboli e metafore, in cui il testo ed i disegni sono complementari ed inscindibili e compongono un affresco visivamente affascinante e narrativamente impeccabile.

Il fumetto si articola in 10 capitoli separati da alcune tavole a pagina intera raffiguranti immagini confuse, ambigue, segnali di disturbo, associate a testi più o meno criptici (forse rielaborati e riproposti tramite computer). La struttura delle vignette è perlopiù regolare, 12 vignette di uguali dimensioni per tavola, ma numerose sono le eccezioni, così come tante sono le tavole a pagina intera splendidamente disegnate (come non citare a tal proposito le visionarie interpretazioni dei quatto cavalieri dell'apocalisse, malattia, guerra, carestia e morte, realizzate con evidenti riferimenti pittorici).

Pur nella regolarità delle tavole lo stile di disegno di Dave McKean trova modo di fare sfoggio del solito meraviglioso miscuglio di tecniche, dalla fotografia al disegno, dallo schizzo all'illustrazione al collage, sempre in un equilibrio perfetto e bilanciato, disegni che continuano in più vignette, si sovrappongono o completano, si richiamano, riuscendo sempre a dare il ritmo e l'intonazione desiderata.

Capolavoro di grande spessore, Apocalisse personale non è probabilmente un prodotto molto commerciale ed infatti per lunghi anni la sua unica pubblicazione in Italia risulta essere quella avvenuta fra le pagine della rivista Corto Maltese (numeri 5 del maggio e 6 del giugno 1993). Solo a novembre 2014 approda nel nostro paese una pregevole edizione in volume, ad opera delle Edizioni BD, che recupera il titolo originale Signal to noise ed aggiunge alcune pagine di epilogo incentrate sul ricordo del protagonista da parte della sua amica Inanna.

Signal to Noise è stato originariamente pubblicato in Inghilterra nel 1989, a puntate sulle pagine della rivista The face. E' stato poi raccolto in volume e pubblicato in Inghilterra ed in America nel 1992, l'anno successivo è giunto in Italia.

(18/07/2009)

Di seguito alcune delle edizioni pubblicate, in volume o rivista, della storia Apocalisse personale

Rivista: Corto Maltese
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Scheda Tecnica

storia:
Apocalisse personale
nome originale:
Signal to noise
data pubblicazione:
1993
pagine:
68

testi:
disegni: