Filippo Scòzzari

Filippo Scozzari, da Cannibale a Frigidaire i fumetti di Absolut, Suor Dentona, dottor Gek e Primo Carnera

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Filippo Scòzzari


Filippo Scòzzari nasce a Bologna il 30 agosto 1946. Propone i suoi lavori ad alcune delle più importanti riviste di fumetti del periodo: Linus, Il Mago, Re Nudo, Eureka.

Inizia a pubblicare i fumetti realizzati dalla metà degli anni settanta. Il suo primo fumetto ad essere stampato è "Jamboree", storia di 11 tavole pubblicata sulla antologia di fumetti di fantascienza "Fantascienza Pocket - Di futuro si muore". Dalla seconda metà degli anni settanta pubblica sulla rivista "Il Mago" con lo pseudonimo di Winslow Leech e sulla rivista "Re Nudo" i suoi fumetti (su Re Nudo appare ad esempio la storia "Fa male", cruda descrizione di uno stupro, fonte di ispirazione per stile e linguaggio anche per il futuro amico Andrea Pazienza)

Successivamente riesce a farsi notare da Oreste del Buono ed entrare così nello staff di autori di Linus, su cui esordisce nel novembre del 1976 con la storia "Fango". Prosegue il discorso ecologico nel gennaio 1977 col racconto "Ossigeno". Continua il rapporto di amore/odio con la rivista Linus pubblicando diverse storie come sempre originali, dissacranti e intelligenti. Vede poi trasferiti i suoi lavori da Linus sulla neonata rivista alter alter, scaturita da una costola di Linus.

Altro racconto notevole del periodo è "Il fantasma delle fonderie" adattamento di un racconto di Pasquini letto su Zut. Si tratta della prima apparizione di un personaggio che tornerà più volte nei fumetti di Scòzzari, il dottor Jack (alle volte chiamato anche dottor Gec o dottor Gek), bizzarro investigatore privato al servizio del Partito Comunista Italiano. Su alcuni suoi fumetti dell'epoca appare la dicitura "Traumfabrik Production", casa produttrice inesistente (in realtà Traumfabrik è il nome che Scòzzari aveva dato alla sua abitazione e che significa "fabbrica dei sogni" in tedesco) di cui si approprierà anche Andrea Pazienza per i suoi primi fumetti.

L'incontro fortuito con Stefano Tamburini lo spinge a porsi domande sul suo attuale ruolo e sulla libertà espressiva di cui gode. Tamburini insieme a Massimo Mattioli, entrambi ancora sconosciuti nel mondo del fumetto, diffondeva una propria rivista ciclostilata realizzata con grande libertà e autonomia. Scòzzari si sente subito attratto da questa rivista, dall'affascinante nome di "Cannibale", e dalla possibilità di esprimersi in piena libertà e così decide di collaborare con quei giovani artisti e dare un contributo alla loro valida idea. La rivista, fra incredibili vicissitudini, riesce a sopravvivere dal 1977 al 1979 e consente agli autori (agli autori citati si aggiungeranno nel tempo Andrea Pazienza e Tanino Liberatore) di esprimersi nella più assoluta e disinvolta libertà creativa. Scozzari si diverte a dissacrare con le armi dell'ironia e del grottesco, infrangendo tabù e giocando con le enormi potenzialità del fumetto, fa riflettere, divertire, ignora moralismi e tabù e gioca allegramente con la volgarità ed il cattivo gusto. Lo stesso Scòzzari dice: "Se c'è stato qualcosa che ha unito me e Stefano Tamburini, fra le tante che ci hanno diviso, questa era l'identica, invincibile voglia di prendere per il culo e di usare ai nostri fini tutta la bigiotteria di cui la gente si pasce".

Nel frattempo Scòzzari pubblica anche per la rivista Il Male. Agli inizi del '78 Cannibale entra a far parte legalmente della "Società Il Male" con conseguente migliore distribuzione nelle edicole a livello nazionale. Scòzzari inizia a lavorare stabilmente per Il Male pur continuando le collaborazioni con Cannibale. In questo periodo realizza numerose copertine, vignette e storie. Il "Cannibale" pubblicato sotto l'ala protettrice de Il Male viene edito dalla neonata Primo Carnera Editore. Sul secondo numero della nuova gestione di Cannibale appare la prima storia del personaggio Primo Carnera, stilista busone, dal titolo "Amami, Primo!".

Nel 1980 partecipa ad una iniziativa di Panorama che intende rappresentare a fumetti i peggiori dieci scandali italiani, iniziativa a cui collaborano, tra gli alti, Lorenzo Mattotti ed Altan. Scòzzari disegna "Fondi di Tenebra", 15 tavole riguardanti la Montedison in cui recupera il personaggio del Dott. Gek, nato sulle pagine di linus.

Nel 1980 insieme a Vincenzo Sparagna e agli autori di Cannibale fonda il mensile Frigidaire (di cui diviene anche vicedirettore), storica rivista che ha letteralmente rivoluzionato il modo di intendere il fumetto in Italia. Su Frigidaire compaiono molti dei suoi personaggi più noti e proseguono le sue storie autoconclusive senza personaggi fissi. Disegna, suo malgrado e senza molta convinzione, l'adattamento di una sceneggiatura cinematografica di Raymond Chandler "The Blue Dahlia" realizzando il fumetto di 88 tavole "La dalia azzurra", fumetto che Scòzzari non ama pur essendo fra le sue opere più conosciute.

Fra i personaggi più famosi creati da Scòzzari ricordiamo Absolut, Suor Dentona, il dottor Gek, Primo Carnera. Alcune delle sue storie più note sono il già citato La Dalia Azzurra e Il Mar delle Blatte (a colori, tratto da un racconto di Landolfi).

Negli anni novanta pubblica fumetti, recensioni e illustrazioni sulla rivista dell'erotismo d'autore Blue, rivista su cui trovano approdo non pochi illustri grandi fumettisti, in seguito al declino delle riviste italiane dedicate al fumetto d'autore.

Fra le sue attività non legate al mondo del fumetto possiamo ricordare il ruolo di direttore esecutivo per "Il Lunedì della Repubblica" e svariate illustrazioni per pubblicità, cinema, dischi, nonché marchi per il settore moda. Nel 1993 realizza un testo teatrale, "Cuore di Edmondo". Del 1998 è la prima edizione dell'imperdibile libro autobiografico "Prima pagare poi ricordare" che racconta le vicende del manipolo di ragazzi geniali (Scòzzari, Tamburini, Mattioli, Pazienza, Liberatore) che ha reinventato il fumetto italiano sul finire degli anni settanta. Il volume, ristampato più volte ed attualmente reperibile nel catalogo della Coniglio Editore, scritto con un'ironia feroce, grottesco, irriverente e cattivo, godibilissimo da leggere è assolutamente imperdibile per gli aficionados di questi artisiti. Nel 2000 pubblica il romanzo: "L'isterico a metano", scritto a quattro mani con il nipote Pietro e nel 2006 termina la stesura del romanzo "Manuale dell'Arte Bimba - Fare fumetti senza vergognarsi".

Fino alla metà del 2007 Filippo Scòzzari ha gestito direttamente il sito internet www.filipposcozzari.org, sito estremamente interessante, ricco di informazioni approfondite, illustrazioni e racconti completi dell'autore. Purtroppo il sito non è più attivo, Scòzzari gestisce comunque un interessante e ricco blog dall'affascinante nome di Memorie dell'Arte Bimba (http://manualedellartebimba.blogspot.com).

(01/12/2008)

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autore:
Filippo Scòzzari
data di nascita:
30/08/1946

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