Franco Saudelli

Franco Saudelli, il fumetto l'arte e il feticismo

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Franco Saudelli


Parlando di Franco Saudelli non possono non venire subito in mente i piedi, gli invadenti e onnipresenti piedini delle sue eroine, spesso nudi o appena velati da seducenti calze nere, quei piedi che tendono sempre a conquistarsi il primo piano delle sue tavole e non solo nei fumetti apertamente sexy o erotici.

La bionda
La Bionda

Il nome di Saudelli è giustamente legato ad un tipo di fumetto erotico molto particolare, incentrato su feticismo e bondage (soprattutto barefoot bondage), legato quindi ad una sessualità poco 'popolare', caratterizzata da una serie di elementi e di attività ben definite che comprendono l'utilizzo di corde, legacci, bavagli, calze, cuoio, latex e, soprattutto, feticci che nel caso di Saudelli sono gli immancabili piedini femminili. E' un autore che ama ritrarre le sue eroine spesso legate nei modi più impensati, imbavagliate e con le estremità inferiori bene in primo piano.
Per poter essere libero di sfogare il suo talento in questo senso ha realizzato il suo fumetto più famoso, La Bionda, ma prima di arrivare alla ladra più sexy del fumetto ha pubblicato molti altri personaggi.

Nato il 4 agosto 1952 a Latina si diploma al liceo artistico. Tra le sue prime collaborazioni va segnalata quella con lo Studio Giolitti (diretto da Alberto Giolitti) in cui collabora con Ugolino Cossu e Massimo Rotundo.

Le milizie dell'impero in l'Uomo di Wolfland
Le milizie dell'impero in L'uomo di Wolfland

Abbandonato lo studio inizia, nel 1978, una proficua collaborazione con Eura Editoriale, realizzando i disegni per fumetti pubblicati sulla rivista Lanciostory (in massima parte storie libere), collaborazione che continuerà fino al 1984.
Per Eura realizza quindi una gran quantità di storie brevi più due serie lunghe: L'uomo di Wolfland (fumetto di fantescienza ambientato in un ipotetico futuro di stampo nazista su testi di Ricardo Barreiro) e Giorno senza fine (ancora un fumetto di fantascienza ma di ambientazione post-apocalittica su testi di Michele Gazarri); serie scritte da altri autori che non gli consentono di soffermarsi più di tanto sui temi a lui più cari. Le storie di questo periodo non hanno uno stile uniforme e si può notare come l'autore sia alla ricerca di un segno personale.

La figlia di Wolfland
La figlia di Wolfland

Mentre ancora pubblica storie brevi per l'Eura, Saudelli trova ospitalità tra le pagine della neonata rivista Orient Express dove pubblica Iberland (su testi di Ottavio de Angelis), ancora una volta una storia di fantascienza apocalittica dove nel prossimo futuro una nuova glaciazione ha reso invivibile il pianeta terra ma delle leggende narrano della "Reggia del Sole", un posto dove il ghiaccio non ha esteso i suoi confini e allora non resta che affannarsi alla disperata ricerca.
In seguito pubblica, sempre con Barreiro, La figlia di Wolfland, seguito ideale della serie nata sulle pagine di LancioStory prima di creare, sempre su Orient Express, un personaggio tutto suo, del quale realizza anche le sceneggiature, Porfiri, un investigatore privato molto umano e realistico ricalcato sulle fattezze di Orson Welles.
Alla chiusura di Orient Express, rivista dalla vita breve (appena 30 numeri) Saudelli inizia a collaborare con la rivista Comic Art, una delle testate più interessanti e che ospita alcuni dei più grandi disegnatori italiani del periodo (anche Andrea Pazienza dopo l'interruzione della collaborazione con Frigidaire).

Per la nuova testata realizza prima il fumetto A nostra immagine, su testi di Ottavio de Angelis, un'originale parabola sulla natura umana e sull'ambiguo rapporto uomo-robot che potrebbe instaurarsi in un ipotetico futuro; un fumetto di fantascienza quindi, ma una fantascienza molto vicina ai giorni nostri come quella che attraversa il personaggio successivo di questo grande artista, e sicuramente il più famoso, l'impacciata e sensualissima ladra conosciuta dal nome di La bionda che esordisce proprio per la rivista Comic Art sul numero 31 del marzo 1987 e gli dà modo di esprimere al massimo la sua passione per feticismo e bondage.
Il personaggio de La bionda viene creato da Saudelli proprio per potersi divertire a disegnare quello che più ama, situazioni di bondage in tutte le sue varianti, praticamente un pretesto per disegnare femmine legate a piedi nudi. Nonostante questo il personaggio non è particolarmente erotico, le storie sono molto ironiche e giocose e le situazioni non sono mai molto 'perverse'.

Porfiri, il detective privato creato da Saudelli
Porfiri, il detective privato creato da Saudelli

Parlando del suo personaggio in un'intervista Saudelli ha precisato, sicuramente esagerando un po', che La bionda ha rappresentato per lui 'la stupidità più sublime! E’ talmente pretestuoso il plot delle storie de la Bionda che ancora mi diverto a sentire cosa ne pensano o ne pensavano i critici'.
E' invece evidente come le trame pretestuose e l'ironia palese della serie unita al divertimento che l'autore ha sicuramente provato durante la realizzazione della serie sia stato contagioso anche per il pubblico che ha tributato al personaggio un successo forse non immaginato o sperato da Saudelli.
Nel 1994 Granata Press ha dedicato al personaggio de La bionda una pubblicazione periodica che però ha chiuso i battenti dopo appena 10 numeri.

The Art of Saudelli
The Art of Saudelli - Bondage & Foot Fantasies (Glittering Images)

Sulle pagine di Comic Art l'autore continuerà la saga di Iberland e realizzerà nuove avventure di Porfiri. Inoltre, sulla stessa rivista, troveranno spazio le storie realizzate  a quattro mani con l'amico Rotundo e raccolte sotto il titolo di Esotica; si tratta di sei storie autoconclusive (In una notte di luna, Naufraghi, Osvaldo, Massaggi e Messaggi, O Carnavao, Eroi),  cinque pubblicate per L'Espresso Più tra il 1987 e il 1989 e riproposte a distanza di pochi mesi sulle pagine di Comic Art, l'ultima pubblicata direttamente su Comic Art; le storie sono caratterizzate dall'essere ambientate in località differenti in giro per il mondo.

Degli anni ottanta è anche la sua collaborazione con Glittering Images, casa editrice specializzata in pubblicazioni erotiche, per la quale Saudelli realizzerà numerosi volumi (alcuni dedicati completamente alla sua arte) riuscendo finalmente a disegnare apertamente quello che lo affascina di più, situazioni fetish e bondage incentrate su ragazze nude, legate, imbavagliate e spesso con i piedini scoperti, o al massimo velati da sensuali calze nere, in primissimo piano.
Questo tipo di erotismo non aveva avuto molto spazio in Italia fino a questo momento. In altri paesi c'erano nomi di spicco del fumetto e dell'illustrazione che si sono cimentati con questo genere, anche in là nel tempo, basti pensare a Eneg e Stanton solo per citare i più famosi.

Continuando per la strada intrapresa con la bionda Saudelli crea per Glamour International Magazine il personaggio di Khina, regina della giungla nel 1987 e per Glamour Album Bizarre 2 il personaggio de L'Apatica Matilda nel 1989.

Franco's Foot Fantasy - Immagine tratta dalla rivista erotica Blue
Ancora piedi tratti da Franco's Foot Fantasy, pubblicata su Blue

La galleria di eroine di Saudelli non termina certo qui e le sue formose fanciulle sono presenti in numerose avventure brevi pubblicate sulle riviste più disparate, in particolare sulle riviste d'erotismo a fumetti d'autore Blue e Selen. Da segnalare la pubblicazione su Blue delle Franco's Foot Fantasy, brevissimi episodi dove la parte da protagonista è svolta proprio dai tanto amati piedini femminili.

Merita una citazione anche il personaggio, questa volta maschile, di Ivan Ilic protagonista dei grotteschi episodi di Ivan Ilic e le padrone schiave, in cui il dotato omino si vedrà costretto a soddisfare i desideri delle padrone.

Dal 1993 ha iniziato a collaborare con Leg Show, rivista (inglese) con un'attenzione particolare verso la gamba e il piede femminile (materiale in parte proposto in Italia da Blue).

Vain De Bourgh, affascinante ereditiera nel Dylan Dog L'occhio del Gatto
Piedi ben in vista per Vain De Bourgh, affascinante ereditiera di L'occhio del gatto (Dylan Dog)

Nell'agosto 1996 esordisce sul numero 119 di Dylan Dog con la storia L'Occhio del gatto, in cui l'autore, ben servito da una bella sceneggiatura di Tiziano Sclavi, trova più di un'occasione per inserire adorabili primi piani di adorabili piedini femminili nudi sulle pagine del famoso fumetto horror. In seguito l'autore collaborerà più volte con Sergio Bonelli Editore sempre disegnando storie dell'indagatore dell'incubo.

Nel 1999 pubblica per Mare Nero Editore Femmine alla corda un libro di illustrazioni di donne legate e imbavagliate, ognuna accompagnata da un breve racconto.

Appassionato anche di fotografia, è solito fotografare le modelle curando allo stesso tempo da sè la fase preparatoria (bavagli e legacci vari) per usarle come riferimento per i suoi fumetti ma anche per diletto personale; la cosa nata come passione ha poi dato vita ad un'attività a parte di Saudelli che ha portato l'autore alla pubblicazione di raccolte di sue foto.
Fra le sue tante modelle va segnalata Giovanna Casotto divenuta in seguito a sua volta fumettista anche'essa legata a temi erotici, in parte riprendendo quelli del feticismo e del bondage.

(01/12/2008)

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