Manoscritti della peste nera

I Manoscritti della peste nera segnano l'esordio di Richard Corben nel mondo del fumetto

[storia]

Manoscritti della peste nera


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Folgorante esordio di Richard Corben che sfoggia un cupo e livido bianco e nero, i Manoscritti della Peste Nera è un fumetto del 1969 sceneggiato da Dennis Cunningham.

A metà strada tra un fumetto tradizionale ed un racconto accompagnato da illustrazioni (in particolare la seconda parte) l'opera fa subito intuire le qualità dell'artista che diventerà uno degli autori di punta del fumetto underground americano ed uno dei più abili rinnovatori del mondo dei comics.

Il fumetto, pubblicato originariamente su Weirdom Illustrated n. 13 (Special Plague Issue), una rivista underground statunitense, viene presentato come il fedele resoconto di due manoscritti del diciassettesimo secolo scritti a ridosso dell'epidemia di peste bubbonica che in quegli anni sconvolse l'Europa decimando la popolazione del vecchio continente, peste che aveva già dimostrato i suo devastanti effetti molti anni prima guadagnandosi l'appellativo di Morte nera.

I manoscritti sono quello di James Hopkins, un cacciatore di streghe di Chelmesford (all'epoca della narrazione era ancora in vigore la Legge elisabettina sulla stegoneria del 1563 che bandiva la magia nera) che aveva il compito di identificare e processare maghi, streghe ed adoratori di satana, e quello di Anne Ashby, una donna che, additata come strega, è destinata ad andare incontro ad una morte straziante, arsa viva sul rogo in un clima di superstizione e sospetto.
Le due diverse versioni della storia sono introdotte dalla misteriosa figura di Laurali, ancella del terrore che compare in apertura di ogni manoscritto.

I due testi narrano quindi la stessa vicenda ma da punti di vista differenti; quello del cacciatore di streghe, che si rende conto troppo tardi del proprio errore, e quello della donna, incapace di far valere le sue ragioni e costretta con la tortura ad ammettere la propria colpevolezza (riscattata solo dalla testimonianza riportata nel manoscritto, redatto di nascosto in cella dopo l'arresto con l'accusa di stregoneria).

La mentalità retrograda e la paura verso ciò che non si conosce portano ad un clima da caccia alle streghe e fanno si che gli studi della signora Ashby (intenta nell'impegnativa ricerca di un vaccino contro la peste, mediante ripetuti esperimenti sui topi) la faranno accusare di stregoneria; la credulità popolare si illuderà di riconoscere in semplici coincidenze malefici operati dalla donna che, inevitabilmente, sarà destinata ad una brutta fine.
Soltanto con la lettura del secondo manoscritto scopriremo la verità sulla vecchia signora.

I Manoscritti della peste nera è un fumetto crudo e violento che si sofferma nella rappresentazione degli effetti devastanti della peste sul corpo degli sfortunati contagiati dal morbo ed allo stesso tempo osserva, con cinismo e divagazioni horror, le conseguenze che uno scenario apocalittico, come quello del racconto, può portare nella natura degli uomini, spingendoli ad eccessi di follia e bestialità. 

Dopo la pubblicazione su Weirdom Illustrated, Tales from the Plague (questo il titolo originale del fumetto) è stato ristampato in più occasioni nel paese d'origine. In Italia lo si è potuto leggere in due parti sulla rivista L'Eternauta (numeri 85 ed 86 del maggio e giugno 1990).

Il maestro del colore e delle anatomie Richard Corben in questa sua opera prima utilizza un semplice bianco e nero (che comunque tornerà anche in opere più recenti) ed uno stile quasi da incisore con un ricorso abbondante di tratteggi e chiaroscuro, ma il segno ed il tratto dell'artista sono già riconoscibilissimi. 

(22/11/2013)

Di seguito alcune delle edizioni pubblicate, in volume o rivista, della storia Manoscritti della peste nera

Rivista: Eternauta
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Scheda Tecnica

storia:
Manoscritti della peste nera
nome originale:
Tales from the Plague
data pubblicazione:
1969
pagine:
31