Benito Jacovitti

Jacovitti, surreale maestro del fumetto comico italiano, creatore di Cocco Bill e centinaia di altri personaggi

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Benito Jacovitti


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In sintesi

Benito Jacovitti è uno dei più importanti fumettisti italiani del secolo scorso, un autore che ha attraversato il Novecento dando vita ad una produzione fumettistica sterminata per genere e varietà.
Impossibile non riconoscerne lo stile caratterizzato da un segno morbido e rotondo che dà vita a personaggi simpatici e grottescamente surreali ed a vignette strabordanti di dettagli e di situazioni e oggetti assurdi (si pensi agli immancabili mezzi salami o ai vermoni dall'espressione stupita).
 
Nato il 19 marzo 1923 a Termoli, Jacovitti ha iniziato a lavorare nel mondo dei fumetti nel 1939 per la rivista Il brivido per poi approdare subito alla rivista di estrazione cattolica Il Vittorioso per la quale ha creato numerosi personaggi nel corso di trent'anni di attività tra i quali l'indimenticabile trio Pippo, Pertica e Palla e Cip l'arcipoliziotto oltre a personaggi non seriali come Oreste il guastafeste, il mago Mandrago, Giacinto corsaro dipinto e adattamenti di classici della letteratura come Don Chisciotte.

Ma Il Vittorioso è solo la prima delle prestigiose riviste di fumetti alle quali Jacovitti ha prestato la sua opera. Tra le altre importanti collaborazioni spiccano quella con Il giorno dei ragazzi per il quale crea il suo fumetto più famoso, l'infallibile pistolero Cocco Bill, il giornalista Tom Ficcanaso ed il gangster Jak Mandolino.

Per Il corriere dei Piccoli realizza una parodia di Zorro ambientata in una spagnoleggiante California, Zorry Kid mentre per linus crea negli anni Ottanta lo sfigato investigatore privato Joe Balordo.

Di questi stessi anni sono la collaborazione di Jacovitti con la rivista erotica Playman per la quale crea tavole gustosamente per adulti caratterizzate dalla stessa vena umoristica e assurda delle sue altre opere e la realizzazione dell'irresistibile Kamasultra, un kamasutra di personaggi e situazioni tipicamente Jacovittiane.

Merita poi una menzione il Diario Vitt, un diaro che ha accompagnato intere generazioni di studenti.


Caratterizzato da uno stile personalissimo, surreale, coloratissimo e ipercinetico, Jacovitti è stato uno dei pionieri del fumetto comico italiano.

Nato il 19 marzo 1923 a Termoli, Benito Franco Giuseppe Jacovitti, questo è il suo nome completo, ha dimostrato sin da subito una grande passione per i fumetti, passione che ha indirizzato i suoi studi verso il liceo artistico (frequentato a Firenze) e che lo ha catapultato a lavorare professionalmente sin dalla giovanissima età.

I suoi primi lavori consistevano nelle realizzazione delle cosiddette 'panoramiche' (grandi vignettone affollate di personaggi e strabordanti di particolari e di trovate umoristiche), nelle quali era già evidente il suo gusto per il nonsense e l'umorismo spesso surreale. Il suo esordio 'da professionista' avviene nel 1939, ad appena sedici anni, sulle pagine della rivista fiorentina Il brivido.

Le opere di Jacovitti attraversano tutti i generi del fumetto mantenendo il denominatore comune della comicità, dell'ironia e dello sberleffo, presenti dietro ogni tavola realizzata da Jac.
L'artista, nel corso della sua lunga carriera, ha creato un'infinità di personaggi. I suoi sono spesso personaggi totalmente originali, inventati di sana pianta, come i tre monellacci Pippo, Pertica e Palla ma non è neanche raro che siano parodie degli stereotipi di un genere (si veda l'infallibile pistolero Cocco Bill) o, in altri casi, la parodia di uno specifico personaggio, come il vendicatore mascherato Zorry Kid, i cui protagonisti sono ricalcati su quelli del più famoso eroe mascherato Zorro.

Il salto di qualità, ed il giusto riconoscimento della sua bravura, si ha con la collaborazione dell'autore con la prestigiosa rivista Il Vittorioso, settimanale per ragazzi di estrazione cattolica al quale Jacovitti legherà il nome dal 1940, per quasi trent'anni, creando personaggi indimenticabili.

Quasi subito, nello stesso 1940, dà vita al trio formato da Pippo, Pertica e Palla, noto anche come 3P, proprio sulle pagine de Il Vittorioso con i tre giovani protagonisti pronti ad affrontare avventure di ogni genere (a volte realistiche, altre volte fantastiche) spaziando dall'ambientazione contemporanea al western, alla fantascienza passando per la preistoria e l'antico Egitto.

In questo fumetto fanno la comparsa alcuni personaggi secondari particolarmente gustosi capaci di ritagliarsi uno spazio nel cuore dei lettori, comprimari come la Signora Carlomagno, protagonisti in seguito anche di avventure autonome. Spesso si affacciano tra le tavole di Pippo anche personaggi di altri fumetti come Cip l'arcipoliziotto ed il temibile bandito Zagar.

Attivissimo negli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale, Jacovitti è stato spesso accusato di essere un sostenitore del fascismo ed un disegnatore di destra, ma in realtà l'autore ha sempre rappresentato uno spirito indipendente e contrario a qualsiasi imposizione. Ha persino realizzato, durante il fascimo, delle strisce satiriche sull'argomento; protagonista lo spaesato Battista l'ingenuo fascista che, incapace di cogliere il cambiamento in corso nel paese, continua ad ostentare la propria fede politica diventando oggetto di rappresaglie proprio da parte di chi, fino a quel momento, aveva le sue stesse idee, ovviamente con esiti nefasti per il povero protagonista. 

Nell'immediato dopoguerra, con il Paese che si lecca le dolorose ferite del secondo conflitto mondiale, Jacovitti realizza alcuni fumetti di ambientazione contemporanea che raffigurano un'Italia devastata ma pronta a rinascere. Si tratta di racconti ironici, come ci si può aspettare da Jacovitti, ma anche malinconici e riflessivi.
Si veda ad esempio il personaggio di Mandrago, chiaramente ispirato al famoso mago ed illusionista dei comic americani Mandrake, che nella parodia italiana, ottenuti degli straordinari poteri magici, li utilizza prima per soddisfare alcuni bisogni primari (la fame innanzitutto, assai sentita dopo una lunga guerra) e poi per cercare di far tornare il suo paese come era prima del conflitto.

Spesso la guerra ha fatto capolino anche nella avventure di Pippo e dei suoi amici come negli episodi Pippo e il dittatore o in Pippo e la guerra.

Molti di questi racconti, dopo l'originaria pubblicazione, sono stati ospitati dalla rivista Il mago negli anni Settanta e sono stati in parte raccolti sul più di recente, 2010, volume Eia eia baccalà. La guerra è finita! dell'editore Nuovi Equilibri.

Sempre per Il Vittorioso Jacovitti crea una serie di gustosi personaggi, protagonisti a volte di una sola avventura, cimentandosi con i generi più disparati. Fanno parte di questo filone le avventure corsare dagli echi salgariani Giacinto corsaro dipinto (del 1947) e Capitan Pim (1951) o la dimensione fiabesca di Pasqualino e Pasqualone (1950). Ma già prima di questi fumetti dallo stile jacovittiano grossomodo delineato, Jac aveva avuto modo di raccontare vicende marinare in Alvaro il corsaro (1942), un fumetto in due parti dallo stile ancora incerto.

Il filone avventuroso si trascina anche sulla terraferma con fumetti che si ispirano a classici del genere; si veda L'onorevole Tarzan (1951) che riprende l'eroe selvaggio creato da Edgar Rice Burroughs adattandolo agli italici costumi.
Con altre felici trasposizioni a fumetti di classici della letteratura mondiale, Jacovitti ha dato vita ad uno scalcinato e simpaticissimo Don Chisciotte (nel 1950 per la rivista Il Vittorioso) ed, in diverse occasioni, ha ripreso le avventure di Pinocchio, il burattino di legno creato da Collodi (splendide le illustrazioni realizzate per l'editore AVE nel 1964).

Dal 1957 Jacovitti collabora saltuariamente con la rivista politico-satirica Il Travaso realizzando i suoi primi fumetti non destinati ad un pubblico di ragazzi: Bobby Cianuro e Pasqualino Rififì, duri dal grilletto facile e mariuoli di strada operanti in bassifondi affollati di gustosissimi personaggi, capaci di esibire linguaggio e contenuti più tendenti all'hard boiled. Per la stessa rivista crea Sempronio, l'uomo di sempre, un personaggio protagonista di avventure a cavallo tra generi ed epoche diverse, pronto a cambiare epoca in base agli umori del momento.

Sempre nel 1957 inizia a collaborare con la neonata rivista Il Giorno dei Ragazzi, inserto a fumetti del giovedì del quotidiano milanese Il Giorno.

Per questa rivista crea, nel 1957, quello che probabilmente è il suo personaggio più famoso, il pistolero Cocco Bill, fumetto western/umoristico su di un solitario cowboy dal grilletto facile e dalla mira infallibile, instancabile bevitore di camomilla. Un tripudio di morti violente, seppur senza versare una goccia di sangue, che incredibilmente Jacovitti riesce a far pubblicare su di una testata dedicata ai ragazzi, grazie ad uno stile allegro e colorato e ad un umorismo spiazzante e surreale. 
In realtà l'autore si era già cimentato in qualche occasione col western. A parte le incursioni western di Pippo ed il vecchio racconto Pete lo sceriffo del 1943, il vero antesignano di Cocco Bill lo si può vedere in Tex Revolver, una storia one shot pubblicata nel 1955 il cui protagonista ha più di un punto in comune con il Cocco.

Sempre nel 1957, e sempre per la stessa rivista, realizza le avventure di Tom Ficcanaso, un giornarista curioso, investigatore per hobby, al quale la fortuna consente di risolvere brillantemente casi dei quali altrimenti difficilmente troverebbe il bandolo della matassa. Continuerà a realizzare avventure di Tom Ficcanaso, in tutto 11, fino al 1966.

Oltre che poliziotti e investigatori, Jacovitti ha creato anche personaggi di simpatici malandrini. Si veda Jak Mandolino, realizzato per Il Vittorioso nel 1957; ladro e rapinatore che nonostante l'impegno profuso non riesce proprio ad essere efficiente. Jak Mandolino è accompagnato dall'inseparabile diavoletto aiutante (ma anch'egli non particolarmente brillante) Pop Korn.

Sulla stessa rivista trovano spazio alcuni fumetti di stampo fantascientifico, un genere meno frequentato ma non ignorato da Jacovitti. Parliamo delle avventure di Gionni Galassia (1958), un giovane sognatore, aspirante astronauta, che vivrà inaspettate avventure fantascientifiche di stampo classico, e di Microciccio Spaccavento (1965).
Un altro personaggio del fututo è Baby Rocket pubblicato nel 1963 sulle pagine de Il Giorno del lunedì.
In ogni caso non erano mancate precedenti incursioni nella fantascienza all'interno di altri fumetti, in particolare nelle avventure di Pippo, Pertica e Palla che nel loro girovagare tra i generi avevano in più occasione affrontato quello fantascientifico e fantastico (Pippo nella Luna, Pippo nel duemila etc).

Nel 1968, con la chiusura de Il Giorno dei Ragazzi, Jacovitti troverà ospitalità sulle pagine della storica rivista a fumetti italiana Il Corriere dei Piccoli. E' per questa rivista che nello stesso anno Jac crea un altro beniamino di grandi e piccini: Zorry Kid, cavaliere mascherato impegnato a difendere 'la Cosa, la California' dal vessatorio regime di Don Pedro Magnapoco, nascosto dietro la figura del pavido nocchero Kid Paloma. Zorry Kid si inserisce in un genere poco sfruttato dal fumetto, quello di cappa e spada, con una rivisitazione in chiave comica delle vicende di Zorro, palese fonte d'ispirazione del fumetto fin dal titolo.
Le avventure di Zorry Kid continueranno sulle pagine del Corriere dei Ragazzi, naturale evoluzione del Corrierino (come veniva familiarmente chiamato Il Corriere dei Piccoli) con qualche cambio in redazione e nel nome della testata avvenuto nel 1972.

Personaggi minori creati per la rivista Il Giorno dei Ragazzi sono Giorgio Giorgio detto Giorgio, del 1965, strisce umoristiche con protagonista un uomo qualunque, nel quale riversa la sua vena più assurda e surreale. 

Jacovitti ha anche collaborato con la rivista umoristica italiana per eccellenza, linus, creando personaggi come Gionni Peppe e Gionni Lupara ma soprattutto, nel 1981, lo scalcinato investigatore privato Joe Balordo, protagonista di due avventure infarcite del suo umorismo surreale ed arricchite da tocchi goliardamente erotici assenti nella sua produzione destinata ai ragazzi.

Nel 1980 inizia a realizzare fumetti erotici, per Playmen. Questa vena più adulta di Jacovitti sfocerà nel 1981 nella pubblicazione del goliardico Kamasultra, un manuale di irresistibili posizioni e trovate erotiche jacovittiane (realizzato insieme a Marcello Marchesi) al quale farà seguito molti anni dopo, nel 1993, una variante 'fantascientifica', il Kamasutra spaziale.

Famosissimo e vero oggetto di culto il suo Diario Vitt, il diario de Il Vittorioso (da cui il nome) per i ragazzi delle scuole, utilizzato per trent'anni da generazioni di studenti. La prima pubblicazione del famoso diario ricco di vignette, illustrazioni e fumetti dell'artista risale al 1949 e gli studenti hanno potuto continuare ad ammirarlo fino al 1980, anno in cui la collaborazione con Il Vittorioso, testata di estrazione cattolica responsabile della pubblicazione del diario, si è interrotta, a quanto pare a causa della pubblicazione da parte di Jacovitti del suo Kamasultra e di fumetti a sfondo erotico per la rivista Playmen. Durante tutto l'arco di pubblicazione del diariovitt, solo un anno la realizzazione dello stesso non è stata affidata a Jacovitti.

Il tratto comico ed il fatto che i suoi fumetti siano stati pubblicati prevalentemente da riviste per ragazzi non deve trarre in inganno; i fumetti di Jacovitti non si rivolgono esclusivamente ai bambini ma sono ricchi di spunti e divertenti anche per gli adulti. E d'altronde quando ne ha l'opportunità Jacovitti pubblica gli stessi personaggi anche per riviste di fumetto d'autore.
Anche la violenza presente nei suoi fumetti, sempre stemperata nell'assurdo, è indice del fatto che Jacovitti ha sempre scritto e disegnato ciò che voleva. E' facile contare più morti per sparatorie in Coccobill che in Tex Willer.

Quando ha avuto a che fare con riviste destinate ad un pubblico più adulto, Jac ha potuto dare libero sfogo alla sua fantasia con tematiche irriverenti e spesso erotiche, anche se alla base ha lasciato sempre il suo folle umorismo.

Per la rivista Comic Art ha realizzato una serie di fumetti, avventure e tavole umoristiche senza personaggi ricorrenti pubblicate con il titolo Crazyjac, episodi caratterizzati da una follia ed un surrealismo ancora maggiori rispetto alla consueta produzione dell'autore. 

Jacovitti non è un grande amante degli spazi lasciati vuoti, si nota chiaramente dalle sue vignette caotiche e superaffollate di oggetti e dettagli di ogni tipo. Col passare del tempo questi 'riempitivi' delle vignette sono diventati sempre meno legati al contesto delle storie e sempre più assurdi e surreali.
Le tavole si sono così affollate di salami, cartelli con indicazioni assurde, pesci, animali strani, vasi da notte, dita e mani mozzate sparse quà e là e tanto altro ancora diventando segno imprescindibile delle suo stile.

Oltre che sulla moltitudine di riviste per le quali Jacovitti ha collaborato, molti fumetti dell'artista sono oggi disponibili in eleganti volumi da libreria. In particolare segnaliamo le pubblicazioni dell'editore Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri che sta pubblicando in volumi di grande formato e dai curati redazionali tutta la produzione jacovittiana, organizzata per tema o per personaggio.
Tra i tanti volumi dedicati ai fumetti di Jacovitti da questo editore spicca l'interessante ed esaustivo Jacovitti - Autobiografia mai scritta, un volume che ripercorre attraverso vecchie interviste la vita e l'arte di un genio del fumetto italiano, arricchito da una vasta e dettagliata bibliografia.

Dal 1994 al 2001 è stata pubblicata la rivista Jacovitti Magazine, completamente dedicata all'autore e contenente la ristampa di gran parte della sua produzione fumettistica.

Il segno di Jacovitti è arrivato anche in tv dove i suoi personaggi più famosi sono stati protagonisti di divertenti caroselli televisivi negli anni Sessanta e di una serie animata dedicata a Cocco Bill nel 2001.

Tra i personaggi minori realizzati nel corso delle sua lunga carriera ricordiamo Oreste il guastafesteElviro il vampiroTarallino Tarallà, Lolita DolcevitaGamba di quaglia, l'indiano Occhio di Pollo e l'elenco potrebbe continuare ancora a lungo. Essendo impensabile elencare tutti i personaggi creati da Jacovitti rimandiamo alla scheda bibliografica dell'autore nella quale trova spazio l'elenco aggiornato dei fumetti e delle storie realizzate dall'autore presenti su Slumberland, elenco ovviamente destinato ad espandersi con la recensione di nuovi fumetti e personaggi. 

Il caratteristico disegnino di una lisca di pesce che spesso Jacovitti ha utilizzato come firma delle sue tavole è un riferimento ad un suo soprannome di quando era molto giovane (e molto magro), spina di pesce, soprannome rimasto anche quando, qualche anno dopo, aveva perso gran parte della sua longilineità. 

Il vulcanico fumettista molisano si è spento il 3 dicembre 1997 all'età di 74 anni, con l'autore in piena attività che aveva realizzato nell'anno, tra le altre cose, Cocco Bill Diquaedilà, avventura lunga di Cocco Bill destinata ad inaugurare la purtroppo breve collana I grandi comici del fumetto della Sergio Bonelli Editore.

(18/01/2015)

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Scheda Tecnica

autore:
Benito Jacovitti
data di nascita:
19/03/1923
data di morte:
03/12/1997