Ferdinando Tacconi

Ferdinando Tacconi, una vita per il fumetto

[autore]

Ferdinando Tacconi


Ferdinando Tacconi è nato a Milano il 27 dicembre 1922.

Da sempre appassionato di disegno ha coltivato questa passione frequentando la Scuola Superiore d'Arte Applicata di Milano e, successivamente, la Scuola di Nudo di Brera.

Ferdinando Tacconi - Storie di guerra per la Fleetway
Il periodo d'oro alla Fleetway

Nel 1942 viene arruolato e parte in guerra dove svolge funzioni di Marconista nella Regia Aeronautica.
Terminato il conflitto, e finito il servizio militare, nel 1946, inizia a lavorare per la Mondadori, come illustratore per riviste femminili (Confidenze di Liala e poi Grazia).

In seguito, nel 1947, entra in contatto con l'editore Pasquale Giurleo che lo introduce nel mondo dei fumetti. Per Giurleo Tacconi disegna Morgan il Pirata, Miss Diavolo e Jack il Pilota.

Passa poi a lavorare per Torelli collaborando con Paludetti alla realizzazone di Sciusià e realizzando poi Nat del Santa Cruz. Allo stesso tempo disegna le copertine per diversi albi dello stesso editore.

Nel 1955 finalmente inizia la grande avventura con il mercato inglese. Tacconi si confronta con un modo di lavorare completamente diverso, un maggior valore riconosciuto ai fumetti, tempi più lunghi e meno stressati per la realizzazione delle storie, estrema accuratezza e attenzione ai dettagli.

Come altri autori italiani trova spazio nel mercato inglese lavorando per il Junior Express (supplemento per ragazzi del Daily Express) realizzando una serie di fantascienza (Journey into Space scritta da Charles Chilton) ed in seguito passando a disegnare storie di guerra per la Fleetway, agenzia specializzata nella pubblicazione di questo genere di storie. Per la realizzazione di queste storie si è trasferito più volte, per brevi periodi, in Inghilterra.

E’ un periodo vivacissimo in cui produce una quantità impressionante di materiale ed affina sempre di più il segno.
Quando, negli anni settanta, torna a lavorare per il mercato italiano si dedica in un primo momento all’illustrazione di testi scolastici (aveva già avuto esperienze simili in Inghilterra con Look and Learn) salvo tornare subito al fumetto, al lavoro per uno degli editori più attivi e agguerriti di quel periodo, il Renzo Barbieri pioniere del fumetto erotico e, più tardi, pornografico.
Per Edifumetto, la casa editrice di Barbieri, realizza le copertine per un gran numero di testate (Amori scandalosi, Attualità proibita, Telefilm Proibiti solo per citarne alcuni) e disegna alcuni episodi della serie il Barone Rosso. Realizza moltissime copertine anche per altri editori; tra i personaggi più importanti non possiamo non citare Jacula, Lucrezia e Zora la vampira, tutti fumetti per adulti esplicitamente erotici. Si allontana da questo tipo di pubblicazioni quando iniziano a diventare più spinti sconfinando nel fumetto pornografico.
Lavora anche in Francia per l’editore Larousse su fumetti prettamente didattici (L'Histoire de France, de L'Histoire du Far West e de Les Grandes Découvertes).
Dopo l’esperienza con Barbieri realizza, insieme ad Alfredo Castelli, la sua opera più famosa: Gli Aristocratici, che narra le vicende di una banda di ladri gentiluomini. Il fumetto nato in Italia (sul Corriere dei Ragazzi) incontra il favore del popolo tedesco che invita gli autori a continuare la serie in Germania (sulla rivista tedesca Zack!)

Ferdinando Tacconi - La piccola Susanna
La piccola Susanna creata con l'amico Gino d'Antonio

Viene chiamato a realizzare due storie per la collana della Cepim Un uomo un’avventura (ristampate poi nella collana I Grandi del Fumetto) su testi dell’amico Gino d’Antonio. La prima, L’uomo del deserto, nel 1977 e la seconda, L’uomo di Rangoon, nel 1980.

La pubblicazione sulla prestigiosa collana lo fa conoscere al grande pubblico e gli apre nuove opportunità di lavoro. Pubblica per il Giornalino (spesso in collaborazione con Gino d’Antonio) personaggi come l’adolescente Susanna e storie a scopo didattico Uomini senza gloria e Il sogno di Icaro; la prima incentrata sulle vicende della Seconda Guerra Mondiale (verrà ristampata sulla rivista di fumetto d’autore Orient Express) e la seconda incentrata sulla storia dell’aviazione e del volo (tema che affascina moltissimo l’autore).
Per Orient Express creerà il personaggio di Mac lo straniero.

Dylan Dog seduto - disegno di Ferdinando Tacconi
Dylan Dog nella versione di Ferdinando Tacconi

Più di recente ha realizzato alcuni episodi di fumetti seriali molto seguiti nel nostro Paese: Mister No, Nick Raider e il fenomeno di costume Dylan Dog.

Lo stile di Tacconi è immediatamente riconoscibile, ha un segno molto chiaro e lineare. Utilizza sapientemente la linea chiara che, col passar del tempo, diventa sempre più limitata all’essenziale. Cura con molta attenzione ambiente e particolari di ogni vignetta in special modo se deve disegnare automezzi o i suoi amatissimi aerei.

L’autore infatti non nasconde il suo profondo amore per le macchine volanti, che lo accompagnerà lungo tutto l’arco della sua carriera, sia all’interno che fuori dalle pagine dei suoi fumetti.

La sua attività è sempre stata orientata al disegno (‘da quando ho iniziato a disegnare non ho mai avuto un’ora di tempo, un buco nel lavoro, per potermi dedicre ad un soggetto, o anche per poter pensare di fare un soggetto’) e solamente con l’avanzare dell’età, e per problemi di salute, ha iniziato a disegnare di meno e a dedicarsi anche alla sceneggiatura.

Nel 2001 gli viene assegnato il premio Yellow Kid – Una vita per il fumetto.

Si spegne all’età di 84 anni l’11 maggio 2006.

Ferdinando Tacconi - Aereo

(01/12/2008)

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