P-HPC Post-Human Processing Center

P-HPC Post-Human Processing Center, fumetto di Ausonia nuovo talento del fumetto italiano

[fumetto]

P-HPC Post-Human Processing Center


“Fra gli elementi presenti nel momento in cui una storia d’amore inizia, ce n’è sempre uno che ne determinerà la fine”. Incipit e prologo della storia è questa breve didascalia che commenta una foto virata in rosso di un intrico di binari in una stazione deserta di un indefinito paese in un mattino nebbioso.
phcp - immagineP-HPC Post-Human Processing Center tratta di una storia d’amore, di una storia d’amore finita (o forse mai nata) per Sarah, di una storia d’amore ancora viva per Uto. E’ una storia particolare, per come è scritta, come è raccontata e come è disegnata. Non è nemmeno certo che sia una storia d’amore.
Ausonia è interessato a raccontare e suggerire alcune cose, la storia è un pretesto.

Il fumetto, che ricorre all’utilizzo di disegni e fotografie per portare avanti il racconto, è suddiviso in 4 capitoli di dimensioni e stili differenti. Nelle prime pagine del fumetto si ritrovano alcune tavole che costituivano un fumetto pubblicato come racconto autoconclusivo dall’autore un po’ di anni fa. Si tratta di tavole disegnate, di un fumetto nel senso più classico del termine, parzialmente rielaborate e rimontate con l’utilizzo di fotografie ed effetti grafici particolari, sfocature, sovrapposizioni.
Poi il fumetto sfuma in qualcosa d’altro e dopo un sogno popolato di strani esseri (pupazzetti fisicamente realizzati da Ausonia) diventa quasi un fotoromanzo. Alcuni disegni continuano a fare una fugace apparizione di tanto in tanto, ma le foto invadono ormai le pagine. Per evitare l’estetica da fotoromanzo esiste comunque una grande attenzione per l’impaginazione e la composizione delle tavole oltre che per l’attenzione con cui sono state realizzate le foto. Sembra che Ausonia non abbia spiegato completamente agli attori cosa stavano recitando per evitare di ottenere un effetto di esasperazione nella caratterizzazione e nelle espressioni dei personaggi. L’impaginazione delle tavole e delle vignette ha un taglio molto cinematografico e si riescono a percepire distintamente carrellate, piani sequenza, zoom, dissolvenze e via discorrendo. Le foto vengono comunque rielaborate, montate, ricostruite per consentire una lettura piacevole, intelligente ed interessante della storia. Il ritmo della narrazione viene scandito attraverso la frantumazione della pagina in vignette, talvolta abbiamo pagine con un’unica immagine, altre volte pagine ricche di vignette variabili nelle forme e nelle dimensioni, il tutto in modo funzionale alla narrazione. Anche le scelte cromatiche aiutano a leggere il racconto ed hanno funzioni differenti, talvolta scandiscono la cronologia del racconto (utili per differenziare eventuali flashback e ricordi dal presente o dal sogno e dall’immaginazione o ancora per segnare lo scorrere del tempo) altre volte possono identificare gli stati d’animo, le sensazioni, i sentimenti, o magari sottolineare l’asetticità e l’alienazione dei laboratori del centro P-HPC.
Il fumetto tratta della progressiva disumanizzazione di due ragazzi, Sarah e Uto; la storia d’amore destinata a finire è la loro, in realtà già terminata all’inizio del racconto. Il fumetto parla di un centro, il P-HPC, nel quale i giovani, per loro espressa volontà, vengono trasformati in robot utili alla società. Gran parte del fumetto è raccontato in soggettiva dai protagonisti Sarah e Uto, leggiamo i loro pensieri, i ricordi che svaniscono, le frasi talvolta sconnesse che vengono alla mente fino al completo annullamento dei pensieri che si trasormano in una interminabile sequenza di 0 ed 1. Ad Ausonia interessa raccontare i bisogni, le paure, l’alienazione che esistono nel mondo reale. P-HCP - immagine del Post-Human Processing CenterLa metafora è abbastanza scoperta, il lavaggio del cervello che viene dalla società per spingere all’”arruolamento” nel P-HPC i giovani con poche certezze e poche speranze verso il futuro non è per niente rassicurante; le paure e le incertezze sono quelle del mondo moderno. Il fumetto non è conciliante né ottimista e non lascia indifferenti, leggendolo si ha una persistente sensazione d’inquietudine.
Il fumetto, edito da Leopoldo Bloom, è stato pubblicato anche in una versione a tiratura limitata di 200 copie con in omaggio una serigrafia firmata dall'autore; il volume presenta altri materiali inediti nella prima versione del volume, fra cui una intervista all'autore.
Esiste un sito ufficiale del fumetto raggiungibile all'indirizzo http://www.p-hpc.com.

(01/12/2008)

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