Al di là delle ombre

Al di là delle ombre, quinto episodio del fumetto fantasy Thorgal, firmato da Rosinski e Van Hamme

[storia]

Al di là delle ombre


Galleria immagini

Al di là delle ombre è il quinto episodio lungo della saga fantasy Thorgal, realizzato come i precedenti dai creatori della serie, Van Hamme ai testi e Rosinski ai disegni. La storia è originariamente pubblicata a puntate sulle pagine della rivista francese Tintin tra il luglio e il novembre 1982.

In Al di là delle ombre, gli eventi narrati si collocano a distanza di un anno rispetto a quanto accaduto ne La galera nera. Uno strano figuro ammantato di nero, che successivamente scopriremo trattarsi di Wargan, consigliere di Galathorn, va in giro, di città in città, alla ricerca del "valoroso cavaliere Thorgal". Alla fine il vecchio riuscirà a trovare l’uomo del nord, ma avrà un’amara sorpresa. Thorgal è ridotto all’ombra di se stesso, vaga di taverna in taverna, chiedendo l’elemosina, in uno stato catatonico. Il giovane è accompagnato da Shaniah che cerca di guidarlo e proteggerlo. Wargan aiuta i due, e presto si rende conto che Thorgal ha ancora al collo la chiave del secondo mondo (vedi I tre anziani del paese d’Aran). L’oggetto misterioso attirerà le attenzioni di un energumeno, che strappata di mano a Wargan la chiave, svanirà in una caleidoscopica disgregazione. I tre compagni, allora, fuggiranno dalla taverna, inseguiti da una folla inferocita ed urlante. Riusciranno a salvarsi a bordo di un carro guidato da Galathorn.

Il gruppo dei fuggitivi raggiungerà un cromlech, monumento megalitico di un tempo antichissimo. Qui Wargan illustrerà a Shaniah il suo piano, per far sì che Thorgal torni in se stesso ed aiuti Galathorn a riconquistare Brek Zarith. Il vecchio, attraverso una visione, mostra a Thorgal che la moglie si trova in questa città, ma che ormai è in fin di vita. Se il figlio delle stelle vorrà salvare Aaricia, dovrà andare ben oltre il secondo mondo, fino alla morte stessa. Thorgal accetta la sfida. Seguito da Shaniah, supererà difficoltà enormi. I due effettueranno un percorso a ritroso nel tempo, attraverseranno il nulla assoluto e l’infinito. Si ritroveranno nei giardini di Asgard, dove la guardiana delle chiavi aiuterà nuovamente Thorgal. Alla fine i due giungeranno in un luogo dove neppure gli dei osano avventurarsi. Al cospetto della Signora dei Destini, Thorgal sembrerebbe destinato a fallire, ma l’amore di Shaniah lo salverà. La giovane, infatti, sacrificherà la propria vita, per salvare quella di Aaricia e permettere a Thorgal di vivere felice. Thorgal farà ritorno al mondo dei viventi e partirà alla volta di Brek Zarith, insieme a Galathorn e Wargan, senza, però, dimenticare il sacrifico della giovane Shaniah.

Al di là delle ombre è una storia ricca di richiami letterari; se voluti o casuali, chissà!?. La copertina, che come impostazione ricorda quella de La Maga Tradita, è molto bella, anche se cupa. A differenza di quella della prima storia dove predomina il rosso, qui siamo di fronte ad una serie di sfumature che, andando dal verdone cupo al grigio-marrone, delineano un’aria malsana.

All’inizio della storia, la città, caotica e piovosa, e le scene all’interno della taverna, fanno venire alla mente il villaggio di Brea e la locanda del “Puledro Impennato” che i quattro hobbit raggiungono dopo aver lasciato la Contea. Queste prime tavole fanno venire alla mente anche il film Willow del 1988 basato su una storia ideata da George Lucas; racconto che venne successivamente ampliato e trasformato in un romanzo da Wayland Drew. Ma questa rimane un’impressione del tutto personale.

L’ingresso di Thorgal è destabilizzante, infatti non ci aspetteremmo mai di trovarlo rappresentato nei panni di Ecce Homo. Capiamo bene l’incredulità di Wargan.

Qualche vignetta più avanti troviamo rappresentato un immenso cromlech. Le sensazioni richiamano Conan, ma non il celebre eroe howardiano, bensì il Conan protagonista del ciclo del “Romanzo dei Celti” di Mauro Raccasi. In questi volumi la storia è intrecciata con la civiltà che realizzò Stonehenge.

All’interno dei megaliti, Thorgal avrà una visione di Aaricia, osservando una polla d’acqua. Qui il richiamo all’episodio dell’incontro tra Frodo e Galadriel nel reame di Lothlorien è quasi scontato.

Una volta ripresosi, Thorgal attraverserà il secondo mondo ed un’immensa distesa paludosa. Il richiamo alle tolkieniane Paludi Morte, ubicate dopo gli Emyn Muil a nord-ovest del Morannon, l'entrata principale a Mordor, dove si combatté la Battaglia di Dagorlad nell'anno 3434 della Seconda Era, ai tempi dell'Ultima Alleanza contro il potere di Sauron, è forte. Ma queste tavole riportano alla memoria anche le Paludi della Tristezza presenti ne "La Storia Infinita" di M. Ende. Tra le altre cose, Wargan descrive la palude come il luogo del Ragnarok, battaglia che segna la caduta degli dei, di norrena memoria. A tal proposito, Thorgal incontra, come primo avversario, un gran serpente…sarà per caso un richiamo al serpe di Miðgarðr contro cui combatte Thor, nella suddetta battaglia? Ai posteri l’ardua sentenza.

Thorgal viene accompagnato da Shaniah che, dopo alcune vignette di assenza, ricompare all’improvviso. Secondo alcuni, sarebbe già morta entrando nel secondo mondo, dove, però, continua ad esistere come draugr, ritornante, morto vivente tenuto in una pseudo vita o dal troppo amore o dal troppo odio. Una particolarità fa sorridere: l’adolescente giovane, che indossa un succinto vestitino rosso, che mette bene in mostra seno e gambe, da qui in avanti, è rappresentata scalza. Avrà perso le scarpe nella palude o i piedi nudi indicano che è morta? Un fatto simile avviene, citando una nota leggenda metropolitana, sulla copertina dell’album dei Beatles, “Abbey Road” del 1969, sulla quale Paul Mc Cartney appare scalzo proprio per indicare la morte del noto bassista, sostituito poi da un sosia.

Comunque sia, il viaggio compiuto dai due, indietro nel tempo, riporta alla mente romanzi quali Il Mondo perduto di A. Conan Doyle; Dinosauri di Ray Bradbury; Viaggio al centro della terra di J. Verne.

I richiami alla mitologia nordica, naturalmente, sono costanti con l’arcobaleno, Heimdall, i giardini di Asgard, i frutti proibiti dell’eternità, anche di biblica memoria, etc, etc…

Il passaggio nei giardini di Asgard è interessante. Tutte le visioni e le tentazioni presenti, il divieto di lasciare la strada per non incappare in una morte sicura, richiamano il percorso affrontato da Druss per sconfiggere il demone presente all’interno di Snaga, la sua temibile ascia bipenne; eventi raccontatici da David Gemmell, nel ciclo dei Drenai. Inoltre la ricerca della strada giusta ci ricorda il percorso seguito da Alice prima di incontrare lo Stregatto.

Alla fine, Thorgal e Shaniah, cadranno in un nulla infinito fatto di fili tesi, che vengono recisi da angeli ciechi, con ali di carne e metallo, degni dei migliori X-men. In questo oscuro luogo, i due protagonisti incontreranno la Signora dei Destini, interessante personaggio, in bilico tra le norne norrene, e le parche greche.

Thorgal sarà chiamato a fare una scelta, che Shaniah compirà per lui. I due dovranno recidere un filo togliendo la vita ad uno sconosciuto per salvare Aaricia. Scelta simile si ritrova nel racconto Button, Button del 1970 scritto da Richard Matheson e trasposto nel film The Box, scritto e diretto da Richard Kelly nel 2009.

Dal Nulla e dai fili del destino si passa al Niflheim presieduto dal dio Garm. In queste vignette il riferimento ai miti del nord si fonde con i ricordi di alcuni passaggi delle miniere di Moria.

In questo luogo freddo e inospitale, Shaniah confesserà a Thorgal di essersi sacrificata per salvare Aaricia e mentre le anime dei morti, sotto forma di bianche falene, cercano la via per il tribunale degli dei, i due si scambieranno un lungo bacio d’addio, al limite della censura, considerando la tenerissima età della fanciulla. La guardiana delle chiavi rivorrà indietro il suo dono che permette ai mortali l’accesso al secondo mondo, ma aiuterà Thorgal a ritornare nel mondo dei viventi. Infine, il commiato dell’eroe dalla piccola Shaniah ricorda molto il mito di Orfeo ed Euridice, narratoci da Virgilio nelle Georgiche e da Ovidio nelle Metamorfosi.

Anche in questo caso la storia scorre veloce, è piacevole e coinvolgente ma non è esente da qualche piccola sbavatura, che non incide, però, sull’impostazione generale e sulla potenza del racconto presente in queste splendide 46 tavole.

(25/07/2016)

Di seguito alcune delle edizioni pubblicate, in volume o rivista, della storia Al di là delle ombre

Collana: Thorgal
comments powered by Disqus

Scheda Tecnica

fumetto:
episodio n.:
5
storia:
Al di là delle ombre
nome originale:
Au-delà des ombres
data pubblicazione:
07-1982
pagine:
46

Schede consigliate