alterlinus / alteralter / il grande alter

alterlinus, alteralter e il grande alter - La grande avventura a fumetti dal 1974 al 1986

[rivista]

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"Alterlinus è un altro Linus. Un Linus uguale e diverso. Un Linus che non resta insensibile al grido di dolore dei patiti dell'avventura..."
Con queste parole si apriva l'editoriale del primo numero di "alterlinus" nel gennaio del 1974. La rivista nasce esplicitamente come costola del mensile Linus, che già si occupava di fumetti ma aveva un taglio decisamente più umoristico e di satira, anche politica.
Certamente non mancavano sulla rivista maggiore le storie di taglio più adulto e avventruroso (Pratt, Crepax, Altan, Pazienza solo per citare alcuni degli autori più importanti) ma Milano Libri decidere di portare avanti i due discorsi in parallelo e fa nascere la rivista 'alterlinus', per l'appunto nel 1974, e ci 'riversa' i grandi autori di fumetti pubblicati da Linus ma meno attinenti con la linea editoriale di quella rivista.
Alcune storie vengono riprese da dove si erano fermate su Linus, in particolare l'Ulisse di Omero reinterpretato da Lob e Pichard. Da segnalare anche, sullo stesso numero, l'inizio de Gli scorpioni del deserto di Hugo Pratt.
Vediamo quindi, sin dai primi numeri della nuova rivista, grandi nomi del fumetto italiano ed internazionale; oltre a quelli già citati possiamo ammirare le tavole di Buzzelli e Battaglia, Pichard e Wolinski con la loro Paulette, il Jeff Hawke di Jordan, Dick Tracy e il Braccio di Ferro di Sagendorf. Ritroviamo inoltre sulle pagine di alterlinus Snoopy di Schulz, la sexy eroina di Crepax Valentina e tanti altri personaggi già visti su Linus.
Da segnalare in questo primo periodo la ripubblicazione del Moby Dick di Battaglia, una piccola comparsa di Little Nemo e, successivamente, l'approdo alla rivista di Munoz e Sampayo col loro detective Alac Sinner e la pubblicazione dei fumetti di Alberto Breccia.
Tra gli altri autori che collaboreranno con la rivista è impossibile non citare Moebius e gli altri fumettisti della storica rivista francese Metal Hurlant, le cui storie vengono riproposte da alterlinus.
Nel 1976 e nel 1977 alterlinus viene premiata da ANAF come migliore pubblicazione a fumetti dell'anno.
Ben presto alterlinus si svincola definitivamente dalla rivista sorella Linus cambiando anche il nome. Questo avviene nel 1977; dal gennaio di quell'anno la rivista si chiamerà "alter alter" e riprenderà la numerazione incominciando da 1.
Con questo nome la rivista andrà avanti per il maggior numero di anni (dal agosto 1977 al dicembre 1985).
Ovviamente alter alter prosegue la strada tracciata da alterlinus, molti autori sono gli stessi e i nuovi arrivati non fanno che innalzare il livello della testata.
Nello stesso gennaio viene pubblicata per la prima volta sulla rivista una storia di Sergio Toppi e Ossigeno di Filippo Scozzari.
Nel numero 5 fa invece la sua comparsa un giovane promettente autore, Andrea Pazienza con il suo Le straordinarie avventure di Pentothal.
E' inutile fare l'elenco di tutti gli autori che collaborano con la rivista e di tutte le storie pubblicate; i singoli numeri verranno recensiti un po' alla volta all'interno di questa collana e quindi le informazioni più dettagliate si potranno avere dalle schede dei singoli albi.
Per quanto riguarda il formato, la rivista cambia più volte nel tempo. Le dimensioni rimangono sostanzialmente invariate (circa 20 x 27 cm) mentre cambia la rilegatura. Inizialmente impaginata con un dorso spesso in stile libro, nel gennaio del 1979 la rivista esordisce in un nuovo formato spillato che tutto sommato non cambia di molto la sostanza. Il vero stravolgimento nella struttura si ha col numero 1 del gennaio 1980 (7° anno della rivista); alter alter viene impaginato con la copertina separata dalle pagine dei fumetti; la copertina ripiegata più volte su se stessa in modo da coprendere, una volta spiegata completamente, 16 tavole per lato, cartonate come le copertine degli albi precedenti. Ovviamente questo andava a scapito del numero di pagine interne (ne rimanevano circa una trentina).
Questa soluzione seppur interessante si rivela un po' scomoda sia come composizione che come lettura e il pubblico non sembra gradire. Lo stesso Andrea Pazienza pubblica su il Male una vignetta (poi ripresa dal numero di maggio-giugno del 1980 di alter alter, il numero del ritorno alla normalità) abbastanza chiarificatrice ('ma cazzo questo alter non si legge per un cazzo!' esclama spazientito il lettore mentre cerca di aprire la copertina).
Un sondaggio effettuato tra i lettori chiede a gran voce (5000 voti contro 205) un ritorno alla normalità e così, dopo appena quattro numeri, la rivista torna nel formato spillato.
Fra le cose che ci sembra doveroso citare di questo periodo c'è sicuramente La fiera degli immortali di Enki Bilal, le due storie dell'Ispettore Coke, l'unico personaggio seriale di Dino Battaglia, creato apposta per la testata e il sorprendente Fuochi di Mattotti.
Dal gennaio 1983 compare sulla rivista una specie di inserto, Valvoline motorcomics, realizzato dal gruppo Valvoline formato da Mattotti con Carpinteri, Igort, Jori e Kramsky, fortemente orientato verso la sperimentazione e l'innovazione del fumetto e del suo linguaggio.
Dal dicembre 1980 al dicembre 1984 viene pubblicato l'almanacco di alter alter come supplemento al numero di dicembre della rivisa. Gli almanacchi vengono segnati in copertina col numero 13 e sono del tutto simili agli albi ordinari, contengono però solo storie complete e autoconclusive e hanno molti meno articoli. A partire dall'almanacco 1983 del dicembre 1982 alter alter torna ad essere rilegato senza spillatura.
A parte gli almanacchi, alter alter ha ospitato altri supplementi: "Vampirella e..." e "Ada".

Nell'ultimo periodo della sua esistenza alter perde la cadenza mensile, continuando ad essere pubblicata solo trimestralmente con il nome della testata modificato in "Il Grande Alter" e con un maggior numero di pagine. Su Il Grande Alter vengono pubblicati solo racconti completi (non più storie spalmate su più numeri come avvenuto fino ad allora) e i fumetti sono collegati da un denominatore comune; come per il secondo splendido numero (aprile-giugno 1986) tutto incentrato sul piatto nazionale americano, gli hamburger.

Ma nonostante i lavori pubblicati siano di ottima qualità il cambio di cadenza fa intuire una fine ormai prossima che effettivamente avviene nel dicembre dello stesso anno.
Mentre alter chiude così le sue pubblicazioni, la sorella maggiore Linus continua senza grandi difficoltà la sua storia che va avanti ancora oggi.
Milano Libri comunque non si accontenta delle pubblicazioni a fumetti di Linus e già nell'ottobre 1983 si avventura nella pubblicazione di storie a fumetti dedicate ad un pubblico colto ed esigente con la rivista Corto Maltese (il direttore responsabile delle due riviste è lo stesso Fulvia Serra, anche se alter era in precedenza guidato da Oreste del Buono) che continuerà a resistere sul mercato proponendo ottimi fumetti fino al 1993 quando anch'essa sarà costretta a chiudere i battenti come un po' tutte le riviste a fumetti del periodo, incapaci forse di reggere la concorrenza del fumetto più popolare, meno impegnato e probabilmente meno costoso.

(01/12/2008)

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